Silenzio inadempimento e tutela giurisdizionale del civis

Il silenzio della PA ha da sempre rappresentato un fatto di disfunzione amministrativa, fonte di pregiudizi a posizioni giuridiche soggettive, la cui effettiva espansione è subordinata all’azione della PA. A quest’ultima è richiesto semplicemente di agire ma di agire in tempi certi, garantendo così al cittadino, a fronte della presentazione di un’istanza, una risposta in un arco temporale predeterminato. Nel presente lavoro si è ripercorsa l’evoluzione del silenzio “patologico” della PA, quello improduttivo di qualsivoglia effetto e che lascia il privato in una situazione di incertezza in ordine all’accesso a determinati beni della vita. L’evoluzione giurisprudenziale in materia ha assunto un ruolo determinante nell’attesa di un intervento del legislatore che arriverà solo all’inizio del nuovo secolo, dapprima attraverso la l. n. 205 del 2000 e successivamente con la novella alla l. n. 241/1990 ad opera delle leggi n. 15 e 80 del 2005. L’impegno profuso nella realizzazione del presente lavoro si è concentrato, in particolare, nell’analisi dei rimedi a carattere processuale offerti dall’ordinamento al cittadino come reazione avversa al silenzioso inadempimento della PA. Il diritto positivo vigente mette oggi a disposizione del cittadino un rito ad hoc regolamentato dall’art. 21-bis L. TAR, da analizzare in combinato disposto con l’art. 2, l. n. 241/1990, come novellato dalla l. n. 80/2005, norma quest’ultima rivoluzionaria in quanto ha notevolmente allargato l’orizzonte cognitivo del Giudice amministrativo consentendogli quella valutazione sulla fondatezza dell’istanza del privato che rappresenta la vera questione che è stata analizzata nel presente lavoro. Una compiuta analisi della giurisprudenza formatasi successivamente alla novella del 2005 consentirà di comprendere la reale portata innovativa del suddetto inciso. Infine, un ruolo centrale assume il tema dei danni arrecati al cittadino dall’inazione della PA. Danno da mero ritardo, danno da silenzio e pregiudiziale di annullamento chiudono il cerchio al fine di fornire al lettore-studioso della materia un quadro più completo possibile rispetto a un tema sul quale è altamente probabile, in una prospettiva de jure condendo, un nuovo intervento chiarificatore del legislatore.