Il diritto allo studio e l'integrazione scolastica degli alunni disabili di Sandra Rubello

Il diritto allo studio e l'integrazione scolastica degli alunni disabili

Tipologia:

Tesi di Laurea di secondo livello / magistrale

Anno accademico:

2010/2011

Relatore:
Paolo Veronesi
Corso:

Giurisprudenza

Cattedra:

diritto costituzionale

Lingua:
Italiano
Pagine:
173
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
1.52 Mb

Descrizione Il diritto allo studio e l'integrazione scolastica degli alunni disabili

Con questa tesi si è cercato di ripercorrere le tappe degli interventi legislativi relativi al diritto allo studio e all’integrazione scolastica degli alunni disabili, illustrando come questi si sono concretamente realizzati nella pratica operativa, al fine di valutarne la reale corrispondenza ai principi costituzionali e alle norme che disciplinano la materia. Studiare la storia della legislazione scolastica in favore degli alunni disabili significa anche comprendere meglio come, quando e quanto sono cambiate, nel nostro Paese, la concezione dell’handicap e soprattutto la condizione di quanti ne sono portatori. Si è cercato, in un breve viaggio nel passato, di descrivere come nasce l’intervento istituzionale a favore dell’inserimento scolastico degli alunni portatori di handicap e di descrivere come si è sviluppata e modificata l’azione del legislatore nei confronti delle persone con disabilità. Nel primo capitolo viene illustrata la prima normativa che si è occupata del settore scolastico (agli inizi del '900), una legislazione che, come negli altri settori, ha come caratteristica fondamentale la legittimazione della separazione dei portatori di handicap dal contesto scolastico e sociale. Si è avuto modo di constatare che, anche dopo la promulgazione della Costituzione, che proclama la parità di diritti a tutti i cittadini, l’istruzione scolastica per tutti e, in particolare, il diritto all’educazione e alla formazione professionale per gli inabili ed i minorati, i principi costituzionali non hanno trovano, nell’ immediato, alcuna pratica attuazione nel mondo della scuola. Si è insomma passati dai diritti "negati" ai diritti "scomodi", in quanto l’attività legislativa fino agli anni Settanta, conferma, nella sostanza, la prassi della separazione tra scuola per "handicappati" e scuola per "normali". Si è, inoltre, analizzato i principi costituzionali che sanciscono il diritto allo studio e si è dato spazio a varie tesi dottrinali sulla qualificazione e il contenuto del diritto all’istruzione (in particolare, a favore dell’alunno disabile). Si è poi approfondito le fonti sovranazionali e, in particolare, la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità la quale, riconoscendo il diritto all’istruzione senza discriminazioni e sulla base di pari opportunità, ha portato al confronto la legislazione vigente con un nuovo paradigma della disabilità, basata sui diritti umani. Si è cercato di cogliere l’evoluzione del concetto di disabilità e le novità che il dibattito internazionale ha introdotto. Nel secondo capitolo viene trattato il tema dell’attuazione dei diritti del disabile attraverso la legislazione nazionale: dalla legge n. 118/1971, che ha superato il modello delle scuole speciali e differenziate, consentendo l’inserimento degli alunni disabili nelle classi comuni, alla legge n. 517/1977, che ha finalmente stabilito le condizioni e gli strumenti per la realizzazione dell’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. Si è posto in particolare l’attenzione sulla legge n. 104 del 1992 "Legge Quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate", punto di riferimento normativo dell’integrazione scolastica e sociale delle persone con disabilità. Il capitolo terzo è dedicato alla riflessione su diversi casi giurisprudenziali: la trattazione verte sulle sentenze più significative con cui la Corte Costituzionale ha impresso una svolta a tutta la legislazione successiva sul tema dell’integrazione scolastica. Prosegue, quindi, nell’analisi di alcuni casi giurisprudenziali di merito che hanno riguardato controversie tra genitori di minori disabili e amministrazioni scolastiche in materia di integrazione: sul problema dell’individuazione della giurisdizione idonea; sulla questione della continuità educativa-didattica con il medesimo insegnante di sostegno; sulla lesione di diritti fondamentali e la responsabilità extracontrattuale della Pubblica Amministrazione, e, infine, sulla tutela antidiscriminatoria per disabilità (che ha investito anche la Corte di Giustizia). L’ultimo capitolo entra nel vivo delle pratiche scolastiche, cercando di individuare le problematiche e le proposte di intervento concernenti vari aspetti e soggetti istituzionali coinvolti nel processo di integrazione. Nel paragrafo dedicato ai dati statistici del sistema nazionale d’istruzione, relativo all’anno scolastico scorso, vengono evidenziate alcune criticità. In particolare, si rileva la sussistenza di ostacoli di tipo organizzativo e di limitazioni che derivano dalla non completa applicazione della normativa.

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