Diritto di accesso tra trasparenza e privacy di Lucia De rocco

Diritto di accesso tra trasparenza e privacy

Tipologia:

Diploma di laurea

Anno accademico:

2017/2018

Relatore:
Roberto Leonardi
Corso:

consulente del lavoro e operatore giuridico di impresa

Cattedra:

diritto amministrativo

Lingua:
Italiano
Pagine:
120
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
2.02 Mb

Descrizione Diritto di accesso tra trasparenza e privacy

Il diritto di accesso è espressione della partecipazione degli individui all’attività amministrativa e diventa quindi realizzazione di “democrazia”, intesa come “governo del popolo”. La parola "democrazia" combina gli elementi 'demos' ("popolo") e 'kratos' ("potere") ed è attestata in Erodoto, la cui opera è datata tra il 440 ed il 430 a. C. Siamo di fronte a un sistema di governo in cui la sovranità è esercitata, direttamente o indirettamente, dal popolo. Tale connotazione permane tutt’ora, se diamo uno sguardo alle democrazie moderne. Mentre lo stato autocratico ha per regola il segreto, che garantisce l’incontrollabilità del potere, in quello democratico la regola è la trasparenza e il segreto l’eccezione. Tramite la partecipazione all’attività amministrativa, ogni soggetto ha modo quindi di esprimere le proprie idee e di esercitare un controllo sulle scelte dell’amministrazione, verificandone la trasparenza e l’imparzialità. La nostra ricerca parte dalle fonti, i trattati dell’Unione Europea, la costituzione e le fonti primarie. Inoltre tramite un’analisi delle principali sentenze sull’argomento, si individuano la natura giuridica, la modalità e il tempo di esercizio di tale diritto. Il metodo di indagine scelto è dunque quello giuridico. Il diritto di accesso è disciplinato dal capo V° della legge n. 241/90 sul procedimento amministrativo ed è un istituto che nel corso degli anni ha subito numerose modifiche legislative. La normativa più recente ne ha ampliato la portata, disciplinando forme particolari di accesso, aventi natura settoriale (diritto di accesso dei consiglieri comunali e provinciali, diritto di accesso ambientale, secondo il codice dei beni culturali, in materia di appalti pubblici, delle persone disabili). La nostra analisi evidenzia come, nel corso di questa evoluzione normativa, la bussola del legislatore sia stata e rimanga tutt’ora quella di un difficile bilanciamento tra l’esigenza di trasparenza nell’attività e nella documentazione detenuta dalla pubblica amministrazione, che si estrinseca nella richiesta di accesso agli atti, ed il diritto alla privacy, ossia alla protezione dei dati personali, in particolare quelli sensibili, disciplinato dal cd. Codice della privacy (d. Lgs. N. 196/2003). Consideriamo inoltre che nel corso degli ultimi anni il legislatore ha emanato nuove norme in materia di trasparenza, cercando di avvicinare il nostro paese ai livelli di trasparenza di molti paesi europei e di varie democrazie liberali (prima il d. Lgs. N. 33/2013 e da ultimo il d. Lgs. N. 97/2016, il cd. Foia italiano). In questo quadro normativo in costante cambiamento, non poche sono le difficoltà operative dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni nell’interpretare e far dialogare le due esigenze di cui sopra. La nostra attenzione si focalizza proprio su queste problematiche pratiche per le quali forniscono un costante supporto sia gli interventi del garante della privacy sia le linee guida dell’ANAC (autorità nazionale anticorruzione).

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