Qualità del lavoro e organizzazione: per un'analisi del fenomeno mobbing

Il mio lavoro si propone di analizzare il fenomeno "mobbing" alla luce dei concetti di qualità del lavoro e di benessere organizzativo che emergono in quella che è stata definita la società post-fordista e tenendo conto delle macro trasformazioni a livello oggettivo e soggettivo del lavoro. Dopo un excursus sui principali cambiamenti intervenuti nel passaggio dal fordismo al post-fordismo, si è tentata un'analisi del problema definitorio, delle varie tipologie di mobbing e delle azioni mobbizzanti e, infine, delle conseguenze a livello sociale e dei soggetti. Un ampio capitolo è stato dedicato all'analisi eziologica dei processi di mobbing, con riferimento agli approcci esistenti in materia (disposizionale, psico-sociale, situazionale e sistemico) e alle misure interventive e preventive. Un altro breve capitolo riguarda la tutela giuridica delle vittime di mobbing in Italia e nei principali stati comunitari. La seconda parte della tesi è incentrata su una ricerca empirica di taglio qualitativo, condotta attraverso sedici interviste semi-strutturate su un insieme di riferimento empirico di sedici soggetti che pensano di subire o di avere subito situazioni di mobbing. Le tre principali ipotesi della ricerca di sfondo ricalcano i tre grandi "problemi" teorici affrontati nella prima parte, ovvero, in primis, il problema definitorio (il mobbing pare essere un concetto ancora ambiguo e plurisfaccettato), il problema eziologico e la percezione del grado di sostegno alle vittime offerto dai gruppi sociali primari e da enti istituzionalmente dedicati alla tutela dei lavoratori, come il sindacato.