La dimensione ecologica dell'apprendere: aspetti attuali di michela arici

La dimensione ecologica dell'apprendere: aspetti attuali

Tipologia:

Tesi di Laurea di primo livello

Anno accademico:

2007/2008

Relatore:
Walter Fornasa
Corso:

Psicologia

Cattedra:

Psicologia dello sviluppo

Lingua:
Italiano
Pagine:
27
Formato:
Pdf
Protezione:
DRM Adobe
Dimensione:
791.02 Kb

Descrizione La dimensione ecologica dell'apprendere: aspetti attuali

Il tema dell'apprendimento è un argomento che considero di forte attualità e interesse sociale, l'urgenza di occuparsene ora e in modo sistematico nel futuro immediato è dettata da dei cambiamenti sociali in atto. È nota la crescente domanda di competenze e conoscenze che la società pone agli individui coinvolti in una qualsiasi organizzazione lavorativa e sociale ed è nota anche la difficoltà nella quale incappano i sistemi formativi tradizionali fornendo insegnamenti contenutistici e statici che di volta in volta vanno sostituiti o integrati con apprendimenti successivi. In una società, caratterizzata da una rapida obsolescenza delle competenze e delle tecnologie che richiede agli individui processi di formazione permanente, la capacità di apprendere assume i caratteri di un'urgenza alla quale prestare particolare attenzione. Oggigiorno è proprio la capacità di apprendere a dover diventare un obiettivo formativo. "La scuola e l'università devono formare negli individui non semplicemente le chiavi per apprendere staticamente ma per apprendere ad apprendere, in modo evolutivo”; soprattutto quando cerchiamo di indurre, accelerare e indirizzare i processi di apprendimento, riflettere sulle premesse che informano le nostre azioni è imprescindibile. È, pertanto, un dovere svolgere un lavoro preliminare di riflessione sui modi – spesso impliciti – con i quali affrontiamo o progettiamo situazioni e contesti di apprendimento. A questo scopo propongo l'analisi di due prospettive sull'apprendimento, elaborate rispettivamente da Gregory Bateson ed Etienne Wenger, le quali ritengo offrano un contributo valido per un ripensamento del modo con cui si intende l'apprendimento. Entrambi gli autori che presento focalizzano la propria riflessione sull'esperienza dell'apprendere – in quanto tale - come capacità di organizzare e selezionare le proprie conoscenze - anziché sull'apprendimento come trasmissione dei contenuti - ed è per questo che offrono contributi di straordinaria attualità. Le due prospettive, cioè, rispettivamente, la teoria delle categorie logiche dell'apprendimento di Gregory Bateson e la teoria sociale dell'apprendimento di Etienne Wenger, non sono legate da un particolare riferimento teorico, né sostengono tesi simili o contrarie. Sono accomunate, invece, dalla condivisione di un approccio ecologico all'apprendimento. La prospettiva di Bateson e quella di Wenger condividono l'attenzione ai contesti – storici e sociali – nei quali avvengono i processi di apprendimento. Il costante riferimento degli autori citati alle interazioni costruttive e ricorsive dei soggetti osservati con il proprio ambiente, materiale e soprattutto relazionale, fa emergere dal discorso sull'apprendimento la particolare dimensione evolutiva ed ecologica. Da queste analogie scaturiscono, tuttavia, una serie di differenze che rendono i due discorsi talvolta intraducibili l'uno nell'altro. Ciò, nonostante l'accostamento dei due punti di vista, offre un incremento di comprensione utile alla lettura di entrambe le prospettive. Da un lato, la spiegazione teorica dei differenti livelli di apprendimento delineata da Bateson, e in particolare il concetto di deutero-apprendimento, chiarifica e illumina alcuni aspetti della teoria di Wenger che vede nella partecipazione alle comunità di pratica un fondamento dell'apprendimento. Dall'altro lato, il tentativo di Wenger di fornire una prospettiva metodologica d'intervento che promuova la partecipazione alle comunità di pratica, come forma di apprendimento, rende più spendibile il discorso di Bateson ancorato al piano teorico. Wenger – da parte sua - propone una concezione dell'apprendimento in termini di relazioni di partecipazione all'interno di complesse reti di interazioni definite "comunità di pratica”; si tratta di una teoria sociale dell'apprendimento sviluppata in collaborazione con l'antropologa Jean Lave nel corso degli anni '90, tramite alcuni studi etnografici sull'esperienza di apprendistato. Le comunità di pratica sarebbero caratterizzate dall'impegno reciproco dei membri al conseguimento di un'impresa comune e dalla condivisione di un repertorio di conoscenze e approcci operativi (che vengono costantemente negoziati dagli attori partecipanti). Nelle comunità di pratica l'apprendimento si coniuga principalmente nei termini di partecipazione sociale e riguarda, anzitutto, la capacità di negoziazione dei significati da attribuire all'esperienza, ovvero il processo attraverso il quale consideriamo significativi il mondo e il nostro ruolo al suo interno. La teoria di Wenger, insistendo sugli aspetti di partecipazione, inclusione in una CDP, sottolinea come, per sostenere adeguati processi di apprendimento dall'esperienza, serva una sorta di punteggiatura relazionale attraverso cui passa la possibilità di costruire e sperimentare legami all'interno dei quali condividere e accedere a significati. L'apprendimento deve generare significato.

€ 16.00
Download immediato
servizio Prenota Ritiri su tesi La dimensione ecologica dell'apprendere: aspetti attuali
Prenota e ritira
Scegli il punto di consegna e ritira quando vuoi

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti