Teofilo Folengo tra la cella e la piazza
- Editore:
Edizioni dell'Orso
- Collana:
- Contributi e proposte
- Data di Pubblicazione:
- 1988
- EAN:
9788876940279
- ISBN:
8876940278
- Pagine:
- 208
Descrizione Teofilo Folengo tra la cella e la piazza
Don Teofilo Folengo, monaco benedettino e poeta macaronico, in suoi presunti ritratti compare ora scarno e ascetico, ora pingue e gaudente. Questa contraddittoria iconografia può essere presa come emblema del dilemma davanti al quale si trova il lettore della sua opera: un nodo critico folenghiano è infatti sempre stato conciliare almeno due immagini del poeta (se si rinuncia a seguirlo quando nel Chaos del Triperuno si moltiplica in tre personalità): l'umanista cultore di Virgilio e il curioso lettore di stampe di poche carte vendute ""ad pillastra Samarchi""; l'asceta che proclama l'esigenza di tornare alle origini della vita monastica e il crapulone davanti al fiasco e al piatto ""gnoccorum smalzo lardoque colantum""; il poeta del Baldus e dell'Orlandino che non sfiora soltanto l'osceno e il poeta dell'umanità e delle altre opere sacre nelle quali interviene sui temi agitati dai riformatori. Anche all'autore di questo libro – convinto che, se è operazione complessa riunirle in una visione d'insieme, il problema però non si risolve rimuovendo una o l'altra delle immagini che il Folengo ci dà di sé stesso, - l'opera folenghiana ha imposto due filoni d'indagine: così il saggio più vecchio indaga sui riflessi della formazione monastica nell'opera macaronica e quello più recente sulla partecipazione di don Teofilo alle vicende religiose degli anni Venti del secolo XVI; gli altri capitoli sono il risultato di ricerche sulle svariate mense alle quali si sono cibati Merlin Cocai e Limerno Pitocco: i cantari popolari che hanno offerto spunti per l'Orlandino e attraverso l'Orlandino hanno ispirato uno degli episodi più interessanti del Baldus; la letteratura pavana e quella alla ""bulesca"", il furbesco e i testi popolareggianti, che hanno tutti suggerito qualcosa al ""bellissimo e ingegnosissimo autore di molte lingue"".