Tentazione di János Székely edito da Adelphi
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Tentazione

Editore:

Adelphi

Collana:
Fabula
Traduttore:
Gheno V.
Data di Pubblicazione:
4 febbraio 2009
EAN:

9788845923531

ISBN:

8845923533

Pagine:
677
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Tentazione

Per una volta non ci sono dubbi: Bela, il protagonista di questo romanzo, ha molti dei tratti che fecero di János Székely quello straordinario personaggio che fu. Uno che, nato povero in Ungheria all'alba del Novecento, riuscì (al pari di celebri conterranei come il produttore Alexander Korda, il regista George Cukor, gli attori Bela Lugosi e Zsa Zsa Gabor) ad arrivare a Hollywood, dove diventò un brillante soggettista e sceneggiatore, e vinse perfino un Oscar nel 1941. Il libro, pubblicato in inglese nel 1946 sotto pseudonimo, è stato definito dai critici americani "a mix of Charles Dickens and Vicki Baum": come dire, un po' Oliver Twist, un po' Grand Hotel. In realtà, tutto quello che potrebbe esserci di patetico nell'infanzia del piccolo Bela, abbandonato dalla madre nelle grinfie di un'orribile virago, è costantemente contraddetto dal tono del narratore, la cui ironia non viene meno neanche nei momenti più difficili. E quando infine, a quattordici anni, Bela raggiungerà la madre, anche sopravvivere nella Budapest degli anni Venti, e poi degli anni Trenta, si rivelerà un'impresa quasi disperata. Tanto più che dovrà continuamente barcamenarsi fra due mondi agli antipodi l'uno dall'altro: l'insanabile miseria del quartiere in cui abita e il lusso sfrenato, sfavillante di luci, del grande albergo in cui riesce a trovar lavoro.

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3 di 5 su 4 recensioni

TentazioneDi R. Grazia-9 novembre 2010

Le prime 300 pagine volano via alla velocità della luce, come una febbre: l'infanzia al paesello, la miseria, i rapporti con gli altri bambini, il maestro burbero e generoso, ogni episodio è appassionante e vivace. Più si va avanti, però, più il ritmo rallenta: la vita a Budapest, il lavoro in hotel, l'"esimia signora", tutto prende un sapore stantio e ripetitivo. I personaggi in genere sono senza evoluzione, direi quasi banalmente etichettati: il socialdemocratico indefesso, la ricca signora insensibile e superficiale, il capocameriere fascista. C'è poca ambiguità, sono marionette prevedibili. Molto ben descritta invece la vita nel condominio proletario e lo strapotere del custode, il "kapo" della situazione, che tiranneggia le famiglie e le ricatta in tutti i modi possibili, costruendo il suo benessere sul sopruso. La conclusione, tuttavia, sembra non esistere: tutto si perpetua immutabile, anche il protagonista non evolve granché e le ultime 100 pagine sono abbastanza noiose. Rimane l'interesse per il documento storico e la riflessione sulle devastazioni innominabili della povertà.

Tentazione Di g. matteo-24 settembre 2010

Ho letto questo libro in pochi giorni nonostante le molte pagine scritte fitte fitte; mi ha sconvolto per i racconti sulla povertà e la fame e mi ha trascinato con sè come il Danubio in cui si gettavano i poveri ungheresi che non ce la facevano ad andare avanti. Bela, il protagonista, già da bambino ha un carisma ed un fascino incredibili; è un personaggio che si ama subito, forse perchè, almeno da parte del lettore, si merita tutto l'amore che la vita non gli ha dato.

Ungheria miserabile e romanticaDi S. GIORGIO-30 agosto 2010

In bilico tra vaudeville e i Miserabili. la spezia che lo rende piccante è che Szekely racconta i dettagli come se li avesse vissuti. L'Ungheria era un paese affascinante, sempre in lacrime amorose e calici infranti, al grido "non moriremo mai". tra miseria, nazismo e stalinismo sono morti tutti. molti malamente.

un romanzo di formazioneDi S. GIORGIO-25 agosto 2010

in bilico tra vaudeville e i Miserabili. la spezia che lo rende piccante è che Szekely racconta i dettagli come se li avesse vissuti. L'Ungheria era un paese affascinante, sempre in lacrime amorose e calici infranti, al grido "non moriremo mai". tra miseria, nazismo e stalinismo sono morti tutti. molti malamente.