Un «suicidio» di mafia. La strana morte di Attilio Manca di Luciano Mirone edito da Castelvecchi

Un «suicidio» di mafia. La strana morte di Attilio Manca

Editore:

Castelvecchi

Collana:
RX
Data di Pubblicazione:
12 febbraio 2014
EAN:

9788868261498

ISBN:

8868261499

Pagine:
235
Formato:
brossura
Argomento:
Assassini politici
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Un «suicidio» di mafia. La strana morte di Attilio Manca

Viterbo, ore 11:00 del 12 febbraio 2004. Un uomo riverso sul letto. Per terra una pozza di sangue. Nel braccio sinistro due buchi. A pochi metri due siringhe da insulina. Il cadavere è quello di Attilio Manca, 34 anni, originario di Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, primo urologo italiano a operare il cancro alla prostata col sistema laparoscopico. I magistrati di Viterbo sono sicuri che si tratti di un decesso per overdose, causato dall'assunzione di eroina, alcol e tranquillanti. Peccato che il giovane medico sia un mancino puro. Quei buchi dunque si trovano sul braccio sbagliato. Tutti i suoi colleghi escludono che Attilio facesse uso di droga. Solo gli "amici" siciliani accusano il giovane, ormai morto, di essere un eroinomane. Troppe le cose che non tornano In questa storia. Per i familiari si tratta di un omicidio camuffato da suicidio. La morte del figlio, dicono, è da collegare con l'operazione di cancro alla prostata cui, nel settembre del 2003, è stato sottoposto a Marsiglia Bernardo Provenzano, capo dei capi di Cosa nostra, nascosto sotto falso nome e la cui latitanza - durata più di 40 anni - secondo i magistrati di Palermo è stata favorita da pezzi dello Stato. Attilio avrebbe visitato e curato il boss in Italia, sia prima sia dopo l'intervento in Francia. E non è escluso che fosse presente anche in sala operatoria.

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