Storia universale dell'infamia di Jorge L. Borges edito da Adelphi
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Storia universale dell'infamia

Editore:

Adelphi

Traduttore:
Martinetto V., Morino A.
Data di Pubblicazione:
23 gennaio 2020
EAN:

9788845934506

ISBN:

8845934500

Pagine:
116
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
Disponibile anche in E-Book
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Trama Storia universale dell'infamia

Simile a un enciclopedista cinese, Borges volle accostare una sequenza di destini tenebrosi come altrettanti «esercizi di prosa narrativa». Il tono è quello, impassibile, di chi intende «raccontare con lo stesso scrupolo le esistenze degli uomini, siano stati divini, mediocri o criminali», e ritrovarle tutte in una pura «superficie di immagini». Ma chi cercasse in questi ritratti dati certi e attendibili si ingannerebbe. Ispiratore occulto è qui Marcel Schwob, che nelle sue «Vite immaginarie» inventava le biografie di uomini «che erano realmente esistiti ma di cui non si sapeva pressoché nulla». Procedimento che in Borges si inverte: «leggevo la vita di un personaggio conosciuto e la deformavo e falsificavo deliberatamente secondo la mia fantasia». Con la sua usuale sprezzatura, Borges definì una volta queste storie «l'irresponsabile gioco di un timido». Di fatto erano il primo gioiello di una nuova specie di letteratura.

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4 di 5 su 2 recensioni

Vite di infamiDi L. Carlo-19 aprile 2012

Quello che più si nota, in questa splendida silloge di racconti giovanili, sono l'intelligenza, l'erudizione, la lucidità e la facoltà di rendere universale il personale di questi brevissimi ritratti di grandi delinquenti e, tutti insieme, costituiscono un quadro dell'infamia più di tanti saggi e dichiarazioni dirette sull'argomento. Ma da un genio non ci si poteva attendere di meno.

Storia universale dell'infamiaDi F. michele-24 luglio 2011

Un altro testo ritrovato del grande argentino, un opera della giovinezza ma che non mancherà di stupirvi. Il tratto comune a questi brevi racconti è la descrizione delle vite di alcuni grandi canaglie, personaggi a cui il termine "infamia" si applica a 360. Non si sono macchiati di infamia, no, loro l'infamia l'hanno perseguita, ne hanno fatto il progetto dell'esistenza. Abbiamo infami di varie risme; l'atroce redentore Lazarus Morell che sfrutta quel poco che è rimasto da sfruttare agli schiavi neri d'America, la loro disperazione, col miraggio della libertà. La vedova Ching, piratessa; come un vero uomo sa prendere il comando della flotta di pirati che affolla i mari della Cina e guidarli seminando il terrore anche fra le truppe imperiali. Come una vera donna sa piegarsi quando capisce di essere sconfitta. O la storia della strana coppia formata da Tom Castro, un Inglese "di placida idiozia" e Bogle, un nero americano geniale, il vero cervello fra i due. Bogle mette a punto una truffa per intercettare le ricchezze di una nobildonna britannica; Castro si fingerà il figlio di lei, dato per disperso in un naufragio. Il colpo di genio sta nella " virtù della dissomiglianza". Dal momento che una somiglianza non è perseguibile, Bogle escogita un piano "di insensata ingegnosità... Rinunciò quindi ad ogni somiglianza. Intuì che l'enormità stessa della pretesa sarebbe stata una prova convincente del fatto che non si trattava di un raggiro". I fatti, o meglio il Destino, non gli daranno ragione fino in fondo.