Storia sociale degli odori di Alain Corbin edito da Mondadori Bruno

Storia sociale degli odori

Collana:
Economica
Traduttore:
Saba Sardi F.
Data di Pubblicazione:
aprile 2005
EAN:

9788842492917

ISBN:

8842492914

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Descrizione Storia sociale degli odori

Dalla città antica, pregna di odori, al "silenzio olfattivo" dei nostri giorni: è questo il tema affrontato da Corbin nonostante, e anzi proprio a causa del divieto che nel nostro secolo pesa sugli odori e su ogni discorso relativo a essi: il sorgere del concetto di individuo, il trionfo della visione borghese di appropriazione del mondo, la lotta di classe in cui il discrimine è tra coloro che "sanno di buono" e coloro che "sanno di sudore", il rapporto tra anima e corpo tradotto in termini di metafora medica, il nuovo atteggiamento nei confronti del sesso, delle "parti pelose e aromatiche" del corpo, e dunque l'idea del corpo disincarnato.

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Il naso come sentinella della realtàDi P. Monica-23 luglio 2010

Viaggio insolito ed a tratti inquietante attraverso la storia dell’approccio olfattivo dalla Francia dell’Ancien Régime ad oggi, ripercorrendo il cammino del pensiero, della scienza e della letteratura. Se nell’estetica di Kant l’olfatto, che suscita gli istinti e gli appetiti più bassi, si colloca all’ultimo gradino nella gerarchia dei sensi, nel successivo sensismo di Locke esso assurge a fattore intellettivo, aprendosi all’illuminismo e precorrendo la rivoluzione pasteuriana, quindi con l’immaginifico di Rousseau l’odorato entra nella sfera psicologica per approdare infine oggi nella sensibilità ecologista. Storia sociale degli odori attraverso un linguaggio erudito descrive con minuzia i timori degli igienisti messi in allarme dall’olfatto “sentinella” dei miasmi di una città sovraffollata e priva di risorse per lo smaltimento delle sanie, espone le tesi sugli odori scaturite dalle analisi lavoisieriane dell’aria e dei gas, che influenzeranno la politica e l’educazione morale, e fa respirare al lettore l’aria asfissiante di carceri, ospedali, asili, navi e fabbriche, che assurgeranno a laboratori di ricerca e studio. Honoré-de-Balzac prima e Victor Hugo poi demonizzeranno le puzze dei luoghi pubblici e della promiscuità e idealizzeranno gli odori dei fiori che le eteree fanciulle curano nei giardini. Si analizzano gli odori sociali: i poveri puzzano, mentre il libertinaggio dei proverbi si fa beffa delle norme igieniche, suggerendo di defecare e petare. Sotto il Terrore regnano gli odori forti di putrido e di muschio che sanno di morte, con il Direttorio gli odori animaleschi come la mofeta che spinge ad appetiti violenti e istinti sessuali da boudoir, poi è la volta dei mille fiori, delle violette, delle rose, dei lillà e dei gigli, che inducono pudicamente al desiderio di annusare. Infine, con l’introduzione della chimica, si giunge alla rapida crescita dell’industria profumiera, nascono i grandi marchi che manipolano nuove fragranze. La fabbricazione industriale di colonia e saponette accorciano le distanze sociali, rendendo tali prodotti più accessibili, mentre l’attenzione dell’odorato si sposta verso il puzzo delle fabbriche.