Storia segreta dei mongoli
- Editore:
Guanda
- Collana:
- Biblioteca della Fenice
- Traduttore:
- Olsùfieva M.
- Data di Pubblicazione:
- 17 settembre 2009
- EAN:
9788860888884
- ISBN:
8860888883
- Pagine:
- 240
- Formato:
- brossura
Descrizione Storia segreta dei mongoli
Temüjin, poi detto ?inggis, fu l'invincibile capo guerriero che noi oggi chiamiamo Gengis Khan; la sua nazione, delineatasi a poco a poco sullo sfondo tumultuoso delle migrazioni dei «Popoli della Luna» che scorsero per secoli le vuote distese dell'Asia Centrale, conquistò in pochi anni l'egemonia su un territorio immenso, assoggettando i pastori nomadi come i mandarini della Cina. La Storia segreta dei Mongoli è il racconto di questa formidabile ascesa, composto da un anonimo estensore nel XIII secolo: monumento di un'epoca in cui l'Asia Centrale, come scrive Fosco Maraini nella sua Introduzione, è un «oceano di terre in cui navigano, quasi misteriosi sargassi, ricordi, ombre, miraggi delle civiltà che ne costituiscono le rive: Roma, Cina, Bisanzio, Persia». La narrazione, scandita e come ipnotica, porta l'eco della poesia orale che ne è l'origine, e può sostare incantata a dire di una culla d'argento, dei finimenti di un destriero, come a svolgere il rito sacrale di una lunga genealogia. La Storia segreta dei Mongoli è il primo dei monumenti storici e letterari mongoli noti. L'originale non è giunto fino a noi, ma nella seconda metà del XIV secolo essa fu trascritta in ideogrammi e tradotta in lingua cinese. La presente pubblicazione si richiama alla traduzione del 1941 in lingua russa dell'insigne mongolista e sinologo Sergej Kozin (1879-1956), che dedicò all'opera vent'anni di studi.
Recensioni degli utenti
Storia segreta dei mongoli-17 novembre 2010
Uno dei pochi documenti mongoli sulla storia mongola. Scritto, da un anonimo, tredici anni dopo la morte di Gengis Khan e tradotto in russo dal curatore. La lettura mi ha messo un po' in difficoltà nel districarmi tra i nomi propri delle persone, quelli dei popoli, delle tribù, delle mansioni. Bellissima e interessantissima l'introduzione di Fosco Maraini.