Storia controversa dell'inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo di Gaetano Cappelli edito da Marsilio
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Storia controversa dell'inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo

Editore:

Marsilio

Data di Pubblicazione:
11 aprile 2019
EAN:

9788829700462

ISBN:

8829700460

Pagine:
189
Formato:
brossura
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Trama Storia controversa dell'inarrestabile fortuna del vino Aglianico nel mondo

Strana davvero la vita! Il brillante Riccardo Fusco sembrava destinato a grandi cose e ora trascina la sua esistenza schiacciato dal successo della moglie regista che lo ha ridotto al ruolo umiliante di babysitter delle quattro figlie, tradendolo inoltre col primo attore di passaggio. È invece divenuto uno degli uomini più ricchi e famosi d’Italia Graziantonio Dell’Arco, il compagno di liceo su cui nessuno avrebbe scommesso una lira. Ma anche lui ha i suoi guai, insolentito com’è dall’inimitabile dandy Yarno Cantini che lo addita alla nazione come il re dei neo-cafoni. L’incontro fortuito tra i due amici di un tempo sembrerà dare a Riccardo una via di fuga dalla piatta esistenza in provincia catapultandolo nel mondo dorato del jet set, e a Graziantonio l’occasione di vendicarsi di Yarno colpendolo in ciò che ha di più caro: il suo blasonatissimo vino. Questo in una commedia piena di colpi di scena dove, in un perfetto gioco d’incastro tra presente e passato, ci s’imbatte in personaggi come Chatryn Wally Triny, la sofisticata critica newyorkese cui spetta stabilire qual è il vino migliore del mondo; il latifondista Michelantonio Dell’Arco che da improbabile re del gas metano si trasformerà in re della gassosa; l’efferato brigante Taccola e il sindacalista corrotto Carmine Addario; l’ex esule Mikail Nikolaevic Trepulov, innamorato di Capri e della canzone napoletana ma costretto, una volta tornato in Russia, a dipingere ritratti di Stalin per salvarsi la pelle. Indimenticabili attori di un romanzo ironico, dissacrante, beffardo che, tra bottiglie di Aglianico e scampagnate sulla leggendaria DS, irride quelle che paiono le verità acquisite della Storia.

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1 di 5 su 3 recensioni

Storia controversa Di M. Gerardo-20 luglio 2011

Orribile, e pensare che è stato strombazzato a destra e manca da critici italiani anche importanti. Insomma, l'ho trovato un romanzetto sciatto, con personaggi stereotipati -delle marionette praticamente- e quasi commovente nella sua pretesa di essere un romanzo. Spero si possa dire senza essere cancellati

Storia controversa Di R. Lucia-19 luglio 2011

Per carità, neanche io lo ritengo un capolavoro, però non lo boccio totalmente. Lo stile è nel complesso controllato, ma non direi proprio bello, e sconta qualche aprtura (o chiusura...) a motteggi o riflessioni moralistiche che lasciano il tempo che trovano (non solo nel merito, ma anche nell'economia del romanzo). In definitiva, per tornare la parallelo fatto dal solito D'Orrico con Roth, di Roth mi sembra ci sia la capacità di inventare vite e renderle interessanti, ma manca completamente la profondità.

Storia controversa Di m. silvio-31 marzo 2011

Veramente una incredibile delusione, ma come si fa a pubblicare simili schifezze? Confesso di avere acquistato questo libro solamente per il titolo, senza saperne minimamente nulla e senza conoscere l'autore, che ho poi scoperto avere una già corposa produzione alle spalle. Dire che si è trattato di un incauto acquisto è riduttivo. Dopo le prima dieci righe avevo già voglia di chiudere il libro e mollarlo (ho troppo rispetto per i libri per gettarli malamente, ma qui la tentazione è stata forte, fortissima), ma visto che sono bravo e buono gli ho concesso ulteriori quaranta pagine per vedere se la mia prima impressione fosse erronea. Invece mi sono sciroppato quaranta pagine di una scrittura insulsa e banale, non solo senza la minima traccia di personalità a meno che si consideri personalità l'infilare una sere di volgarità ed espressioni dialettali ma con uno stile che potrebbe essere tranquillamente superato da un buon studente di scuola media (inferiore!). Per non parlare della smisurata serie di luoghi comuni che hanno fatto in tempo ad accumularsi nelle poche paginette che ho avuto la sfortuna di leggere. Credo che il successo di una simile porcheria e l'accoglienza entusiastica di certa critica sia sintomatico della mediocrità culturale che regna indisturbata in Italia.