Stabat mater di Tiziano Scarpa edito da Einaudi

Stabat mater

Editore:

Einaudi

Collana:
Supercoralli
Data di Pubblicazione:
21 ottobre 2008
EAN:

9788806171247

ISBN:

8806171240

Pagine:
144
Formato:
rilegato
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Trama Stabat mater

È notte, l'orfanotrofio è immerso nel sonno. Tutte le ragazze dormono, tranne una. Si chiama Cecilia, ha sedici anni. Di giorno suona il violino in chiesa, dietro la fitta grata che impedisce ai fedeli di vedere il volto delle giovani musiciste. Di notte si sente perduta nel buio fondale della solitudine più assoluta. Ogni notte Cecilia si alza di nascosto e raggiunge il suo posto segreto: scrive alla persona più intima e più lontana, la madre che l'ha abbandonata. La musica per lei è un'abitudine come tante, un opaco ripetersi di note. Dall'alto del poggiolo sospeso in cui si trova relegata a suonare, pensa "Io non sono affatto sicura che la musica si innalzi, che si elevi. Io credo che la musica cada. Noi la versiamo sulle teste di chi viene ad ascoltarci". Così passa la vita all'Ospedale della Pietà di Venezia, dove le giovani orfane scoprono le sconfinate possibilità dell'arte eppure vivono rinchiuse, strette entro i limiti del decoro e della rigida suddivisione dei ruoli. Ma un giorno le cose cominciano a cambiare, prima impercettibilmente, poi con forza sempre più incontenibile, quando arriva un nuovo compositore e insegnante di violino. È un giovane sacerdote, ha il naso grosso e i capelli colore del rame. Si chiama Antonio Vivaldi. Grazie al rapporto conflittuale con la sua musica, Cecilia troverà una sua strada nella vita, compiendo un gesto inaspettato di autonomia e insubordinazione.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 12 recensioni

Originale e freddoDi v. elisa-19 febbraio 2012

Originale l'ambientazione (un orfanotrofio veneziano secententesco in cui si fa molta musica e ad un certo punto arriva Vivaldi) ed anche la storia (una povera orfana piena di talento musicale che è incapace di odiare la madre che l'ha abbandonata e le scrive nottetempo lunghe lettere). C'è però un che di artificioso; l'impressione è che l'artificio non sia studiato a tavolino, quanto piuttosto collegato ad un'attitudine al distacco presente nell'autore. Di Scarpa non ho letto altro ma vorrò verificare quest'impressione con altre letture. Comunque, letto "stabat mater" non si ha l'impressione di avere perso tempo e questo è già un pregio.

Amore puroDi T. Muarizia-28 settembre 2011

Cecilia viene abbondonata dalla madre in un orfanotrofio ma non per questo lei non la ama. Le scrive in continuazione raccontandole della sua vita, della sua passione per la musica. Arrivano i concerti, con il volto coperto, in una misteriosa Venezia. Poi uno straordinario incontro con un nuovo insegnante di violino, incontro che cambiera' la vita di Cecilia. Lui e' Antonio Vivaldi.

Mi aspettavo di piùDi D. Antonio-17 gennaio 2011

L'inizio del libro è coinvolgente e fa sperare in una trama più ricca e avvincente, soprattutto con l'annunciata entrata in scena di don Antonio Vivaldi. Invece, il romanzo finisce lì e non si comprende come la musica del prete rosso contribuisca alla liberazione della protagonista dalla sua psicotica passività.

Stabat materDi D. Chiara-11 dicembre 2010

Una sedicenne che scrive di notte delle lettere alla madre che l'ha abbandonata in un convento. Questa è in sintesi la trama del libro di Tiziano Scarpa. All'inizio non mi ha entusiasmata ma poi mi sono fatta coinvolgere dalla triste storia della piccola Cecilia.

Stabat materDi M. Giada-18 novembre 2010

Il libro si legge velocemente, una lettera alla propria madre cruda e significativa ma se sono così bassa nel voto è perchè da un premio Strega mi aspetto molto di pù.

Stabat mater...Di S. FEDERICA-6 ottobre 2010

Un omaggio a Vivaldi: Cecilia si muove e Scarpa la descrive attraverso la sua musica... Interessante il tema centrale del problema degli orfanotrofi nella Venezia di inizio Settecento.. Molto particolare lo stile di Scarpa.