Trama Sono contrario alle emozioni
In che guaio si metterà stavolta lo stralunato e ironico avvocato Vincenzo Malinconico? Con Sono contrario alle emozioni Diego De Silva ci riporta nelle strette vie napoletane per raccontarci le sue elucubrazioni mentali e le sue spiazzanti rivelazioni perché in fondo quello che pensa questo pazzo avvocato è quello che pensiamo tutti, ma spesso non si ha il coraggio e la voglia di rivelarlo a se stessi. Dopo il successo di Non avevo capito niente e Mia suocera beve, De Silva ci porta direttamente nei pensieri più strani di Malinconico. Separato, fidanzato, con due figli, una carriera che si trascina tra giornate passate a far finta di lavorare e qualche improbabile botta di fortuna, Vincé riesce persino a difendere un mafioso con lo spiazzante cinismo e ironia di chi di legge non ha mai capito niente. Sarebbe affascinante, intelligente e capace l’avvocato Malinconico, ma non ha la voglia di impegnarsi in nulla. E quando la vita gli regala persino la donna dei suoi sogni dopo aver difficilmente dimenticato la ex moglie, deve pur cacciarsi in un altro imbroglio o impiccio. In questo excursus nei meandri della mente dell’ormai celebre personaggio partenopeo partorito dalla mente di De Silva, le cose più banali si palesano ai nostri occhi con sconcertante limpidezza. Perché rabbrividiamo di fronte a un caso di malasanità e ci sentiamo assolutamente indignati se poi l’ultima volta che siamo scesi in piazza a protestare è stato ai tempi del liceo quando volevamo semplicemente saltare la scuola? E cosa proviamo davvero davanti ad un film che ci commuove o nell’ascoltare la nostra canzone preferita? Capire le proprie emozioni, da dove hanno origine e come gestirle è davvero difficile per Malinconico e per tutti noi. L’avvocato pensa e rimugina mentre fa le cose e mentre sente qualcosa di strano, un rimescolio d’amore e sofferenza dentro la pancia e si chiede perché debba esistere tutto ciò e perché i sentimenti siano così necessari. Lo fa però con il guizzo della risata, della comicità che nasce dal tessuto quotidiano, dall’ilarità che ci suscitano, prima degli altri, i nostri pensieri.
Recensioni degli utenti
Poco o niente-8 maggio 2012
Attendevo di leggere di nuovo le vicnede dell'avvocato Maliconico, ma l'attesa è stata vana. Infatti il romanzo è un susseguirsi di monologhi, meditazioni, e sproloqui sulla decadenza nazionale, ma la trama è pressochè nulla, ed anche se De Silva è riuscito anche questa volta a levarmi qualche risata, il libro è davvero scontato.
Le emozioni non si comandano.-7 maggio 2012
De Silva non ha dato il massimo nel scrivere questo libro. Non si può paragonare agli altri suoi lavori. Ma comunque è composto da piccoli pezzi, pieni, divertenti e profondi. Il protagonista cerca di ritrovarsi, dopo una storia finita, con un metodo "fai da te"... In tutto ciò è evidente il suo modo di porsi alla vita.
Non è certamente un libro che consiglierei-26 febbraio 2012
De Silva è uno scrittore gradevole che adotta uno stile alquanto piacevole e fluido, capace di trasportare il lettore e di coinvolgerlo pienamente nella lettura. Tuttavia questo libro appare ridondante, eccessivamente aggiungerei. Le situazioni descritte sono legnose e poco interessanti. Non è certamente un libro che consiglierei