La sinagoga degli zingari

Il detective Martin von Bora ci racconta ancora una volta la Seconda guerra mondiale vista da un punto di vista privilegiato ovvero di chi ne vive a pieno gli intrighi e le trame. In La sinagoga degli zingari di Ben Pastor, l’ufficiale tedesco Martin von Bora è sul fronte di Stalingrado in un momento tragico per il regime nazista, piegato dal freddo e dalla fatica. Nell’autunno del 1942 il detective riceve l’ordine di indagare sul presunto assassinio dei due coniugi romeni Nicolae Tincu e Bianca Costin. La coppia però era in realtà legata agli scienziati Enrico Fermi ed Ettore Majorana e forse, oltre alla scienza, si occupava anche di spionaggio. Per saperne di più Bora comincia le sue indagini e approda fino al maggiore italiano Amerigo Galvani. Nulla però risulta chiaro e, ancora una volta, in guerra i contorni delle cose non sono definiti e chi potrebbe esserti nemico in realtà potrebbe rivelarsi un prezioso alleato. Martin von Bora è solitario come sempre, ma, in La sinagoga degli zingari, sembra avere davvero bisogno di un amico, di una spalla a cui appoggiarsi per cercare un briciolo di fedeltà. Ben Pastor costruisce un noir dai contorni ben definiti, ma con un approccio storico estremamente originale.