La signora Dalloway di Virginia Woolf edito da Garzanti
Alta reperibilità

La signora Dalloway

Editore:

Garzanti

Traduttore:
Bariffi A.
Data di Pubblicazione:
17 ottobre 2019
EAN:

9788811603764

ISBN:

8811603765

Pagine:
256
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama La signora Dalloway

Comprare i fiori per un ricevimento diventa per Clarissa Dalloway un'occasione per dare voce alla propria interiorità. In un flusso di coscienza ispirato all'esempio dell'Ulisse di Joyce, da lei definito un «grande, orribile libro», Virginia Woolf riesce a tessere in un'unica trama, e a concentrare nel breve arco di una sola giornata e in un solo luogo - Londra -, passato e presente, realtà e immaginazione. I gesti, il passo, l'aspetto delle persone che incontra sono piccoli avvenimenti quotidiani che come vere e proprie epifanie risvegliano in Clarissa impressioni e ricordi, e le restituiscono i frammenti di un'esistenza in continuo divenire. Con La signora Dalloway, pubblicato nel 1925, Virginia Woolf ha firmato il suo capolavoro: un romanzo che, come scrive Attilio Bertolucci, non si potrebbe immaginare «più pieno di vita e di verità», e capace di immortalare, in un sapiente gioco di luci e di ombre, la fragilità e la precarietà della condizione umana.

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
3 di 5 su 8 recensioni

PesanteDi N. Alessia-30 marzo 2018

Opera impegnativa in cui viene utilizzato il flusso di coscienza. E' incentrato sul ruolo della donna in quel periodo, il tema del matrimonio e il tema bellico. Il testo, infatti, segue le vicende interiori dei due protagonisti: Mrs Dalloway e Septimus Warren Smith.

PesanteDi P. Sara-31 marzo 2015

Questo romanzo è una sfida. Il tempo non esiste, la signora Dalloway darà un ricevimento in casa sua alla sera (questo è il tema centrale del racconto) e nel corso della giornata si incontrano vari personaggi, alcuni dei quali non c'entrano niente con la storia. Ci sono vite intrecciate, ricordi di gioventù, la vicenda di un personaggio che si suicida. Se non si dà troppo peso alla trama si comprende che è un libro molto profondo, autobiografico, in cui si affrontano vari temi: la vita, la malattia, il suicidio, la morte, l'incomprensibilità dei comportamenti e dei rapporti umani. Un classico pesante, ma molto consigliato per comprendere molte cose sulla vita dell'autrice.

Mrs DallowayDi F. Pierandrea -26 maggio 2012

Importantissima scrittrice inglese del Novecento, Virginia Wolf, in questo libro mostra la storia di una singola giornata della famiglia Dalloway e, in particolare, della signora Dalloway, Clarissa. Ma, in qualche modo, è anche la storia di un giorno della città a cui questa famiglia appartiene, con tutte le sue contraddizioni e tragedie. Una bellissima lettura!

Un libro difficileDi C. Alberto-16 febbraio 2012

Riconosco l'originalità (specie per quei tempi) di questo libro e dello stile della Wolf ma si tratta di un testo davvero poco digeribile. A me non è piaciuto, l'ho trovato noioso, poco interessante, poco stimolante. Sarà perchè a me piacciono le "storie" e qui di eventi ce ne sono pochi... Penso ci sia di meglio.

La signora Dalloway Di L. Alberto-5 agosto 2011

Ammiro, e ci mancherebbe, l'abilità di scrittrice della Woolf, ma è proprio un piccolo mattone. La passeggiata della signora Dalloway, con i pensieri tra la da poco finita guerra, i passanti, il vigile, la commessa. Il gioielliere che cerca (trova?) il modo per far fare uno scatto di qualità alla sua vita (ma se per lui la qualità è il denaro, quale sarà lo scatto agognato?). Forse solo quelle lettere sul canterano, che aspettano il ritorno della vecchia signora che le leggerà, e che la casa spera siano racconti di viaggio, ma forse son solo conti e fatture. Tristi fotografie di un mondo triste. Apprezzo fino all'ultima riga il suo inglese, e l'ho letto e riletto perché scorre, significa, si sente vivo. Ma non c'è la cupa angoscia di "Una gita al faro" o di altre prove dove la lunghezza non serviva per allungare il brodo (ah ah) ma per arrivare a quella misura di equilibrio, per far uscire dalla pagina il sentimento, così come traspare dalle cose e dai pensieri, senza l'intervento diretto dell'autore deus ex-machina. Insomma, qui ritorna il mio dilemma sulla difficoltà (assolutamente personale) di star dietro alla dimensione racconto. Ed al mio ritorno, appena si può, alla lettura almeno del romanzo breve, se non al tomo indigeribile. Interlocutorio.

CarismaticoDi B. Silvia-3 agosto 2011

Virginia Woolf è una scrittrice unica nel suo genere, questo romanzo lo dimostra, la trama talvolta è sfuggente perchè le storie e le vicende si narrano da sole, i protagonisti vivono vite differenti non si incontrano, non si conoscono ma sono talmente sottili gli equilibri che li uniscono da riuscire ad individuare scorci di similitudine ovunque, la narrazione talvolta è distante dagli intrecci che coinvolgono i protagonisti ma poi quel filo sottile riesce a creare una trama complessa di relazioni che uniscono e accomunano i protagonisti con la magia di una scrittura fluida densa unica e arricchente, la scrittura della Woolf che lascia trasparire la sua inquietudine, il suo male di essere che ella solo riesce a sfogare nei suoi romanzi, un libro da leggere anche più volte perchè nella medesima fine si intuiscono nuovi inizi sempre differenti.