Si spengono le luci
- Editore:
Bompiani
- Collana:
- I grandi tascabili
- Edizione:
- 4
- Traduttore:
- Bertola S.
- Data di Pubblicazione:
- 9 febbraio 2000
- EAN:
9788845243691
- ISBN:
8845243699
- Pagine:
- 400
- Formato:
- brossura
Trama Si spengono le luci
Al centro del romanzo una coppia: Russell "Crash" Calloway, un editor brillante e ambizioso, ma insoddisfatto della propria vita e del proprio lavoro, e la moglie, Corinne, una donna affascinante che lavora a Wall Street ma deve vedersela con le proprie contraddizioni. La loro vita scorre senza un attimo di tregua fra cene animate e party di lavoro, ma il loro matrimonio non va nel verso giusto. Russell e Corinne si allontanano l'uno dall'altra, lui sempre più attratto dal desiderio di nuove speranze sessuali, lei sempre più alla ricerca di un senso profondo da dare alla propria vita: un figlio, un lavoro diverso. Ma la storia non finisce senza un filo di speranza.
Recensioni degli utenti
Un libro moderno e affascinante-29 gennaio 2017
Non conoscevo quest'autore ed è stato una piacevole scoperta. La giovane coppia protagonista del romanzo, Russell e Corrine, vivono in un vortice di impegni, lavoro, cene in una New York degli anni '80 in cui tutto sembra possibile per chi ha coraggio e temerarietà. Ma dietro l'apparente serenità si celano insoddisfazioni personali e ambizioni che logorano la vita di coppia: sopraggiungono i gravi problemi personali di amici e i bruschi risvegli dovuti allo scontro con la spietatezza del mondo degli affari. Una scrittura scorrevole, impreziosita da citazioni colte e brillanti, ne fanno un piccolo capolavoro della letteratura moderna.
Bel libro-30 aprile 2012
Bellissimo e intenso, questo libro merita le quattro stellette per la sincerità (che premio sempre perchè disprezzo gli scrittori che ricorrono alla menzogna, e purtroppo ce ne sono molti... ) , lo stile curato e la storia appassionante. Fa compagnia a Revolutionary Road di Yates come indubbiamente il romanzo sull'amore di coppia che rileggerò volentieri e in cui sicuramente rileverò sempre nuovi spunti.
Si spengono le luci-17 marzo 2012
Un romanzo molto radicato nella città e negli anni in cui è ambientato. Una storia godibile, che fotografa il mondo newyorkese fatto di ristoranti alla moda, feste esclusive, multi miliardari che comperano e fondono aziende, creando i presupposti di quella bolla che esploderà qualche anno più tardi. L'autore è bravo ad entrare nelle vite dei protagonisti, con occhio a volte distaccato e a volte partecipe. Mi è piaciuto.
Si spengono le luci-6 marzo 2012
Jay Mcinerney è uno scrittore che negli anni ottanta è stato un po' sopravvalutato. In Si spengono le luci racconta la storia di Russell e Corrine, una coppia alla ricerca di una realizzazione personale filtrata da feste, cene e superficialità. Tra quelli che ho letto lo considero il suo romanzo più riuscito. Ci sono tante citazioni, e la storia fa riflettere sulla nostra condizione.
Si spengono le luci-3 ottobre 2010
Non c'è dubbio che Mc Inerney sappia scrivere in modo cattivante, e che soprattutto questo romanzo meriti un buon punteggio, anche se ho la sensazione che non mi abbia lasciato molto. Tuttavia... qualche anno fa, chiacchierando di scrittori americani con un amico, il discorso cadde sulla ruggine che ad un certo punto era subentrata fra McInerney e Bret Easton Ellis: quali ne fossero i motivi concreti non ricordo, ma rammento che dissi al mio amico: "Quei due sono fatti per non andare d'accordo: Ellis crea una satira corrosiva della cultura degli anni Ottanta e della cultura americana in genere, anche quando pare identificarsi nei suoi personaggi; McInerney ama gli anni Ottanta e nella cultura americana si riconosce". Questo romanzo, come anche il recente The Good Life, ne sono la prova: lo scrittore non mette mai in discussione i valori della famiglia, dell'economia e della cultura americana; ne biasima gli eccessi, ma al fondo delle sue storie si profila sempre un moralismo comodo e tranquillante. Insomma, McInerney fa narrativa sostanzialmente consolatoria; vabbè, magari ci vuole anche quella. Forse non si può vivere solo di Proust e Dostoevskij. Ma forse proprio per questo motivo i suoi romanzi (fatto salvo quello d'esordio) si leggono, si gradiscono e si dimenticano.
Ne ha scritti di migliori-8 luglio 2010
Coppia di trentenni sposati. A Manhattan. Lui editor, lei professionista di Wall Street. Cene, feste, gusto nell’estetica. I fattori perché questo romanzo mi piaccia ci sono tutti, eppure non mi ha esaltato. Non è brutto, ma sicuramente tra i suoi che ho letto ad oggi, è quello riuscito peggio.