La sfinge

Nel settembre 2003, la redazione del Maurizio Costanzo arriva fra le colline di un piccolo comune dell'entroterra fermano e, porta a conoscenza del grande pubblico, grazie alla sua trasmissione "Raccontando", l'esistenza di una strana setta, a sfondo religioso, e del suo sedicente guru, che proprio fra quelle terre, avrebbe la sua dimora. Nei precedenti dieci anni, numerose ragazze, figlie di quelle terre, avevano lasciato le loro case, scomparendo così nel nulla, senza lasciare tracce. Un barbone si toglie la vita, impiccandosi alla statua del poeta Giacomo Leopardi, eretta in una piccola piazza, nel cuore storico della cittadina marchigiana. All'interno dello stomaco del suicida, viene ritrovata una chiavetta usb nella quale, in un video, la vittima, pronuncia un nome che suona come una maledizione nei confronti dell'intera città: La Sfinge! Cinque anni prima, una serie di efferati omicidi, preceduti da strani enigmi ai quali la polizia non riuscì a dare soluzione, fecero piombare la città Fermo, nel terrore. Che cosa lega la strana Setta, al vecchio barbone suicida e, entrambi questi casi, a Oliverotto Euffreducci da Fermo, è quello che deve scoprire l'ispettore Capo di polizia, Valerio Giorgi, ammalato di alcol e di solitudine. Nel frattempo, una serie di rapimenti di bambini, sconvolge la tranquillità della cittadina marchigiana: La Sfinge è tornata e ha ancora fame! Toccherà proprio all'ispettore Giorgi, cercare di fermarla e, questa volta, per sempre.