Settanta acrilico trenta lana di Viola Di Grado edito da E/O

Settanta acrilico trenta lana

Editore:

E/O

Data di Pubblicazione:
10 maggio 2012
EAN:

9788866320913

ISBN:

8866320919

Pagine:
192
Formato:
brossura
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Trama Settanta acrilico trenta lana

Camelia vive con la madre a Leeds, una città in cui "l'inverno è cominciato da così tanto tempo che nessuno è abbastanza vecchio da aver visto cosa c'era prima", in una casa assediata dalla multa. Traduce manuali di istruzioni per lavatrici, mentre la madre fotografa ossessivamente buchi di ogni tipo. Entrambe segnate da un trauma, comunicano con un alfabeto fatto di sguardi. Un giorno però Camelia incontra Wen, un ragazzo cinese che comincia a insegnarle la sua lingua: gli ideogrammi. Assegnando nuovi significati alle cose, apriranno un varco di bellezza e mistero nella vita buia di Camelia. Ma Wen nasconde un segreto, assieme a uno strano fratello che dietro una porta deturpa vestiti...

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3 di 5 su 4 recensioni

A Viola e Camelia non piacciono i fiori Di S. Paolo-19 febbraio 2012

Viola Di Grado ha 23 anni e dimostra (vuole dimostrare?) di saper scrivere, talvolta addirittura di saper fare letteratura; ma per quanto riguarda il plot, la scelta emo ed introspettiva è sicuramente limitante, anche se piena di significati. Anche la protagonista ha un nome di fiore, Camelia, ma i fiori li odia perché manifestazioni del bello che è fuori posto nella sua città e nella sua vita. Storia di manie personali e familiari, non sufficientemente giustificate da un precedente lutto, pur se maturato in circostanze frustranti, che si scontrano con altre situazioni che solo apparentemente sono meno difficili di quella della protagonista. E anche se la scelta del linguaggio è, pur con qualche insistenza, di alto livello, non ti aspetti, in particolare da un'autrice giovane, una negatività come quella che si sprigiona dalle pagine del romanzo, e Leeds non può essere la discarica dell'umanità. Sarà sicuramente interessante e risolutiva una seconda prova, che mi auguro meno dark.

Crudo e tostoDi f. cristina-26 luglio 2011

Un libro dal titolo che può trarre in inganno, perchè la storia che racconta è cupa e cruda. La protagonista Camelie vive assieme la madre in una grigia Leeds. Le due donne sono traumatizzate dalla morte e dal tradimento del padre. Camelia sembra trovare una boccata d'aria in un cinese che le insegna la bellezza degli ideogrammi, ma andrà in depressione

Settanta acrilico trenta lanaDi D. Paola-8 luglio 2011

Delusa dalle aspettative di questa opera prima della Di Grado. Forse non incontra i miei gusti, ma la storia anglo-cinese di Camelia che incontra Wen, un ragazzo cinese che comincia a insegnarle gli ideogrammi mi e' parsa tutt'altro che poetica. Spesso ripetitiva e poco trainante. Anche lo stile non mi ha aiutato nella lettura

Crudele e splendidoDi P. Francesca-18 febbraio 2011

Pochi libri sanno essere crudeli, pochi libri sanno tenere il filo spietato come un rasoio di una storia che ti fa a pezzi. Questo libro è uno di quelli. L'esordio furibondo, cattivo e diretto che in mezzo a tante ipocrite consolazioni letterarie fa bene alla mente e al palato letterario. Da non leggere, però, quando ti fa già male il cuore; questo è un romanzo di quelli, rari, che ti tagliano a fette sottili.