Serbia hardcore di Dusan Velickovic edito da Zandonai

Serbia hardcore

Editore:

Zandonai

Traduttore:
Roic S.
Data di Pubblicazione:
6 ottobre 2008
EAN:

9788895538174

ISBN:

889553817X

Pagine:
178
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
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Trama Serbia hardcore

Brillanti e beffarde, colte e irriverenti, queste short stories - veri e propri "racconti dal vivo" - vanno quasi a comporre un romanzo in frantumi e narrano di un luogo chiamato Belgrado, di un Paese chiamato Serbia in una travagliata fase di transizione. Velickovic presta la propria voce a una comunità lacerata, che vive in bilico tra un "passato che non è mai passato" e dal quale si ereditano conflitti, tragedie e triviali derive nazionalistiche, e un futuro appeso a un filo di incertezza e scetticismo che dovrà sciogliere il dilemma di una colpa collettiva. Acuto interprete degli umori, delle sensazioni e dei sogni nascosti di una città intera, così come del proprio spaesamento, l'autore è un intellettuale che ancora pratica il "conosci te stesso" pur se con laconico disincanto. La medesima disillusione con cui denuncia un regime che soffoca critica e dissenso, e un Occidente libero e democratico che getta bombe "intelligenti" nel cortile di casa sua. Una confessione che è insieme testimonianza civile e autoterapia, sguardo amaro e perdutamente ironico gettato sul presente da un luogo che in realtà è un vizio irrinunciabile. Questo vizio si chiama Belgrado.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 1 recensione

Un diario sotto le bombeDi B. Raimondo-9 aprile 2011

Un bellissimo libro che chiede attenzione e riflessi pronti da parte del lettore. Velickovc non si mette a spiegare troppo della storia e del perché nella sua città a Belgrado, si trovi sotto le bombe della Nato. Sbirciamo nel suo diario e ne siamo coinvolti, ridiamo cono lui e capiamo molte cose dell'uomo e della società. La parte migliore per me è proprio il diario sotto le bombe che è la maggior parte del libro. I saggi e gli altri scritti prendono forza dalle pagine precedenti, dal suo scrivere un po' da strada e un po' colto. Il miglior complimento che posso fargli è che finito di leggere il libro viene voglia di andare a conoscere l'autore.