Serafino Mandolini di Maurizio Giustini edito da Prospettiva Editrice

Serafino Mandolini

Collana:
Lettere
Data di Pubblicazione:
1 Gennaio 2009
EAN:

9788874185795

ISBN:

8874185790

Pagine:
111
Formato:
brossura
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5 di 5 su 3 recensioni

Odissea quotidiana di un "Narcisista"Di V. Alessio-19 Dicembre 2011

La lettura di "Serafino Mandolini" mi ha sorpreso, facendomi allo stesso tempo divertire e riflettere: il romanzo riesce a trasportare il lettore all'interno di un simpatico, quanto drammaticamente reale, spaccato di vita: la lettura scorre fluida grazie ad un linguaggio semplice ed elegante, nonché al continuo uso dell'umorismo: fattore chiave nel dare al lettore uno stimolo in più ad addentrarsi nel romanzo. La trama allo stesso modo mi ha appassionato, non tanto per le vicende narrate, quanto per l'eco prodotta, dalle stesse, all'interno di Serafino; essa mette in luce tutta la contraddittorietà dei suoi pensieri (i continui autoinganni) , del suo agire e la sua enorme fragilità interiore. Elemento fondamentale nel giudizio positivo del romanzo risiede infatti nell'analisi interiore del giovane protagonista e della sua vita: dietro il velo ironico con cui sono narrate le vicende, nell'interiorità del romanzo rimane implicito il rimando ad una grave crisi dei valori dell'uomo (e della società) contemporaneo incapace di conferire finalità al suo agire, di instaurare nessun rapporto umano degno di nota e dove le uniche cose che contano sono gli interessi personali e il soddisfacimento dei propri bisogni. Il provare un sentimento sincero ed autentico e creare uno stabile rapporto affettivo è una possibilità forse mai neanche considerata (forse idealmente, ma mai concretamente) né da Serafino, né da nessuno dei personaggi del suo universo. La narrazione in prima persona del romanzo fa si che l'interiorità di Serafino sia evidente agli occhi del lettore, così come le motivazioni "razionali" del suo agire: sintomo che egli non impara nulla dai suoi errori, viceversa li asseconda secondo il suo alquanto contestabile modo di vedere la vita. Tale giustificazione si articola in un moto circolare che non lo porta a nessuna evoluzione e lo lascia, solo, nelle proprie certezze illusorie. Degni di nota i rimandi ad altre opere (il"Solo e pensoso" di Petrarca, il simpaticissimo "Di qua di là, di su, di giù" di Ariosto, citato, non a caso, nella scena più agitata del romanzo, il rapporto amico-nemico con Fabio, tipico delle opere sveviane, nel quale si intrecciano amore fraterno e compassione, per sfociare poco dopo in rabbia esistenziale e desiderio di ucciderlo, gli "interminati spazi" ed i "sovraumani silenzi" di Leopardiana memoria) rendono la lettura piacevole, testimoniando l'attenzione e la ricercatezza, con cui l'opera è stata scritta, dando al racconto quel senso in più, quella sensazione di grandezza che sembra proiettarci in un'avventura d'altri tempi. Per non parlare infine delle infinite scenette fantozziane, gli elementi che più fanno sorridere all'interno del romanzo, di cui il protagonista si rende partecipe, e nelle quali, probabilmente, ognuno di noi dentro di se rivede parte di se stesso Alla fine della lettura rimane la convinzione di aver assisto ad un tranche de vie, tanto rapido quanto incisivo, che porta a profonde riflessioni sulla nostra esistenza, e di come può una vita senza memoria e senza valori privare un'umanità di senso critico, di parsimonia, e soprattutto (male più grande) renderla non solo indisposta, ma impossibilitata a provare qualsiasi tipo di sentimento che possa legare gli uomini gli uni con gli altri, lasciando così un abisso incolmabile a dividerci l'uno dall'altro.

Serafino MandoliniDi B. Alessandro-26 Novembre 2009

Ho scoperto quasi casualmente "Serafino Mandolini" in occasione della presentazione ufficiale tenuta dall'autore a Civitavecchia. L'acquisto che, quella volta, ritenni inevitabile dopo aver ascoltato le intelligenti e acute osservazioni di Maurizio Giustini, si è poi confermato essere particolarmente felice sotto tutti i punti di vista. "Serafino Mandolini"; è infatti la sorpresa - tanto bramata quanto inaspettata - che tutti vorremmo ricevere, un libro di cui si sentiva il bisogno, la necessità. Attraverso uno stile brillante e piacevolissimo l'autore - mostrando in questo una forte sensibilità socio-antropologica - riesce a dar vita a un incredibile universo narrativo che, seppur sotto vesti parodistico-iperboliche, ben si presta a interpretare fedelmente lo spirito del nostro tempo. Serafino Mandolini, il protagonista della storia, è un uomo alla ricerca di un equilibrio che sembra costantemente sfuggirgli di mano. Sospinto da un'autentica e incontenibile istintività vitale finisce continuamente col ritrovarsi in esilaranti situazioni cui la propria (indomita) razionalità cerca, non certo senza fatica, di trovare puntuali quanto originali spiegazioni logiche. Un'intuizione narrativa, questa, già di per sé ricca di importanti potenzialità diegetiche, ma di cui l'autore non sembra affatto accontentarsi. Vuole andare più a fondo, vuole qualcosa di più dal suo testo. Il suo obiettivo, lo si è detto poco sopra, è quello di fotografare l'essenza del nostro tempo, e non può, dunque, fermarsi a una minuziosa caratterizzazione del solo protagonista attorno al quale far ruotare l'intera storia. Con estrema cura e precisione si mette così a delineare gli eccentrici profili di ciascuno degli elementi che andranno a popolare il sistema dei personaggi, riuscendo nell'intento di plasmare un microcosmo vivo e reale che poggia su un sistema interazionale profondamente coerente con i propri principi. L'operazione riesce perfettamente; la complessità e completezza dei rapporti cui l'opera può finalmente dar vita fanno emergere dal testo una problematica condizione di fondo che trascende il singolo per farsi paradigma dell'umanità tutta: una profonda crisi identitaria di cui Serafino e i suoi compagni di vita, in fin dei conti, non sono altro che proiezioni. La lettura di "Serafino Mandolini", insomma, diverte e graffia l'anima, ricordandoci in questo modo di averne una. E' a quest'opera che dovremmo pensare quando, nella frenesia di tutti i giorni, restiamo vittime di quella progettualità raziocinante che esclude dai propri programmi ogni parvenza di magia, imprevedibilità e incoerenza che dovrebbe far parte delle nostre vite. Una maggiore consapevolezza della propria condizione, infatti, non può che essere il primo passo per raggiungere un vero equilibrio.

libro da bere tutto in un sorso!Di n. mariantonietta-21 Settembre 2009

ho letto serafino mandolini tutto d'un fiato per non essere riuscita a smettere, tanto è trascinante il ritmo del racconto. ho ridacchiato da sola per tutto il tempo perchè, nonostante l'amarezza di fondo, questo libro è molto divertente e i personaggi, seppur grotteschi e superficiali, sono simpatici. La cosa che ho apprezzato di più è lo stile, il modo di scrivere dell'autore, la scelta delle singole parole, il loro creare immagini, il loro rincorrersi. La storia è piena di sorprese, fino all'ultima riga dell'ultima pagina. Insomma, un romanzo da leggere e da rileggere, e da regalare, sicuri di far cosa gradita!