Senza occhi di Dino De Angelis edito da Il Castello Edizioni

Senza occhi

Collana:
Coriandoli
Illustratore:
Lagrotta G.
Data di Pubblicazione:
2010
EAN:

9788865720172

ISBN:

8865720174

Pagine:
200
Formato:
brossura
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Trama Senza occhi

In una amena e all'apparenza tranquilla cittadina di provincia, un episodio triste e doloroso squarcia la quotidianità e diventa fredda e spietata cronaca di morte. Un bambino di nove anni, involontario e parziale testimone di una scena connessa con quanto accaduto, manifesta la propria richiesta di aiuto nei confronti della famiglia e della società che lo circonda, ma i suoi tentativi vengono offuscati da un mondo che non ama prendere posizione. Il destino decide di mettere in relazione il suo passato con il suo presente allorché.

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Recensioni degli utenti

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5 di 5 su 2 recensioni

Senza occhi, tanto spazio all'anima...Di S. Prospero-5 Febbraio 2011

Partendo dal presupposto che la frenesia del mondo moderno, legato alle mille attività della vita, non mi consente di essere un divoratore di libri, devo ammettere che questa prima opera di Dino De Angelis (che conoscevo sotto un'altra veste lavorativa) mi ha sorpreso molto piacevolmente. Il voler intrecciare il racconto con delle puntate improvvise nel passato e nel presente del protagonista lo rende molto affascinante. La narrativa è scorrevole e chiara e, leggendo parecchie pagine, sembra quasi di essere uno spettatore invisibile ma presente sulla scena: e quale maggior obiettivo può proporsi uno scrittore? Venendo alla sceneggiatura, il testo è fortemente critico rispetto alla società in cui viviamo e tende a mettere in risalto il menefreghismo e la mancanza di etica che spesso ci attanaglia. L'unica critica negativa è che, soprattutto nella seconda parte, è troppo legato a un caso di cronaca nera importante, seppur con delle varianti di non poca rilevanza rispetto all'episodio. Ad maiora!

ConsigliatoDi v. maria rosaria-1 Febbraio 2011

Una pagina tira l'altra ed è impossibile fermarsi, vuoi sapere cosa succederà. "Senza occhi" ti apre i sensi a 360 gradi. Impossibile non fermarsi a riflettere. Ben scritto, dal linguaggio semplice e raffinato (perdonatemi l'ossimoro), fluente e se talvolta c'è qualche piccola forzatura (mi riferisco a una pagina soltanto) se ne comprende la funzione introspettiva. Si coglie pienamente la denuncia dell'indifferenza, dell'insensibilità che oramai è pane quotidiano della vita reale. Nonostante ciò la sensibilità e la coscienza possono trionfare sulla noncuranza, sul mero apparire della società, su di un perbenismo che di per bene non ha nulla, sull'egoismo di chi sacrifica i propri affetti e la propria dignità pur di perseguire i propri scopi e questa coscienza morale, ahimè, paga con dolore, inquietudine, sofferenza e fatica. Bello notare come gli occhi di un bambino, insieme al suo sentire, non vengano distrutti dalla durezza della vita e come possano sopravvivere, senza mai spegnersi, anche nell'età adulta; quegli occhi, in fondo, sono gli unici a guardare. Un romanzo realistico e introspettivo allo stesso tempo, di grande spessore etico che ben mostra la provincialità di alcuni modi di pensare e apparire. Ritrae un veritiero quadro della società odierna, dalla famiglia ai nuclei più ampli. Sconfitta dal gelido realismo, ne colgo un messaggio fondamentale: se ognuno di noi, nel suo agire quotidiano, si passasse una mano sulla coscienza e contribuisse a non fomentare noncuranza e indifferenza, vivremmo meglio, con maggiore serenità, non ci troveremmo più di fronte a "volti senza sguardi, cuori senz'anima e immenso vuoto", ma saremmo in grado di recuperare l'autenticità della vita.