Libro Senilità di Italo Svevo Grande Universale Mursia di Mursia
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Senilità

Libro di

Italo Svevo

Editore:

Mursia

A cura di:
B. Maier
Data di Pubblicazione:
1 maggio 1990
EAN:

9788842506140

ISBN:

8842506141

Pagine:
244
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Libro Senilità di Italo Svevo

Trama libro

A trentacinque anni Emilio Brentani vive un'esistenza grigia accanto alla sorella Amalia, una donna semplice e buona, ma non più giovane né bella finché incontra Angiolina una vitale e "facile" popolana con cui intreccia una relazione. Emilio attribuisce a questo rapporto un significato che l'indole morale della ragazza non sa sostenere. L'amico Balli viene coinvolto nella vicenda e Angiolina ne diventa l'amante. Amalia se ne innamora nascostamente; quando il suo sentimento viene scoperto, sentendosi frustrata e derisa si stordisce con l'etere e ne muore. Emilio, completamente vinto dalle vicende, rinuncia a sentirsi vivo e sceglie "la senilità", rinunciando così anche alle emozioni e ai sentimenti.

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Recensioni degli utenti

3 di 5 su 2 recensioni

Inettitudine incalzante Di m. luigi - 30 settembre 2010

E’ la storia di un fallimento, la storia di chi vede trascorrere la propria vita senza riuscire a viverla, di chi si chiude in una senilità precoce e guarda al passato come un vecchio alla sua gioventù. E’ la storia di chi si crea alibi e false rappresentazioni di se stesso per non incorrere in penose consapevolezze

Senilità Di r. andrea - 2 giugno 2009

Benchè concepito ancora a fine '800, con "Senilità" Svevo vuole mettere in dubbio le sicurezze positiviste dimostrando quanto sfuggente sia la realtà, impossibile da governare col solo uso della ragione, ed enigmatico, indecifrabile sia l'atteggiamento degli esseri umani in cui la volontà non è l'unica responsabile delle loro scelte. Anche dal punto di vista narrativo, la voce in terza persona è vero che ricorda quella dei romanzi "realisti" (d'altronde Svevo era un grande ammiratore di Balzac, Flaubert e Stendhal) ma talvolta sembra confondere il proprio punto di vista con quello del protagonista che è immerso in una realtà cittadina descritta con precisione cartografica ma che non ha così tanta influenza nell'esistenza dei personaggi. Invece che a Trieste, le vicende si sarebbero potute svolgere in un'altra città e poco o nulla sarebbe cambiato. Piuttosto, la precisione con cui vengono descritte le vie e gli edifici cittadini serve solo ad aumentare la valenza biografica degli eventi narrati. Infatti, Svevo è nato e vissuto a Trieste e come Emilio Brentani anche lui ha diviso la propria esistenza tra velleità letterarie (prima deluse dalla scarsa attenzione del mondo editoriale, poi rinate grazie a "La Coscienza di Zeno") e un impiego "borghese", prima in banca poi in qualità di socio nella ditta di vernici del suocero. Con Brentani, Italo Svevo doveva anche condividere quell'incapacità di vivere la vita in pieno cullandosi invece in una sospensione ricca d'odio e d'autocompiacimento, maledicendo la vitalità del popolo ma riconoscendosi altresì incapace del coraggio del vero artista.