Segreta Penelope di Alicia Giménez-Bartlett edito da Sellerio Editore Palermo
Alta reperibilità

Segreta Penelope

Collana:
La memoria
Traduttore:
Nicola M.
Data di Pubblicazione:
11 luglio 2013
EAN:

9788838930874

ISBN:

8838930872

Pagine:
312
Formato:
brossura
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Trama Segreta Penelope

Segreta Penelope è un romanzo della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, ambientato in Spagna alla fine degli anni Settanta. La protagonista di questo romanzo, un’indagine su un suicidio, è Sara, la Segreta Penelope. Lei rappresenta una figura femminile che durante gli anni Settanta era presente in qualsiasi gruppo di amici, tutti in quel periodo, conoscevano almeno una Sara. Ciò che rappresenta la Segreta Penelope è la libertà sessuale di quel periodo. Una libertà resa ancor più evidente per contrasto quando messa vicino alla mentalità rigida e bigotta cui era stata costretta la società spagnola durante i quarant’anni di dittatura franchista. Sara rappresenta la nuova primavera, Eros che trionfa su Thanathos, lo spirito naturale sul moralismo. La Sara di Alicia Giménez-Bartlett si è suicidata. Perché forse prima o poi i sogni finiscono. Dopo tutto, bisogna tornare a vestire i panni della madre e della moglie. La storia raccontata dalla scrittrice spagnola inizia da qui, dal suicidio di Sara, per andare poi a ritroso nel tempo, seguendo la corsa degli eventi che hanno condotto alla tragica decisione. Attraverso le testimonianze delle amiche, del marito, della figlia che non poteva amarla, vengono a galla alcuni tratti nascosti della vita di Sara. Ma ciò che maggiormente contribuirà a formare quel puzzle complesso rappresentante il vero volto della Penelope Segreta, sarà la scoperta di un intimo segreto. Alicia Giménez-Bartlett racconta lo spirito della sua generazione e di come in ogni donna vi sia una Penelope Segreta.

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Recensioni degli utenti

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1 di 5 su 1 recensione

Macchinoso e fuori dal tempoDi C. Guido-15 dicembre 2014

Non mi è piaciuto. Puntualmente, quando un autore diventa famoso e comincia a vendere solo con l'esposizione del proprio nome, ecco che le case editrici vanno a spulciare anche le sue note delle spese per vendere senza fatica. L'autore, almeno finché è in vita, dovrebbe però rifiutarsi, se non altro per rispetto dei suoi lettori. Del libro, che dire? È scritto come una sorta di diario-cronaca, una specie di autoanalisi collettiva di un gruppo di amiche, ma risulta macchinoso, poco scorrevole (quindi poco leggibile) e anche "fuori tempo" (le donne hanno ampiamente superato quella fase autodistruttiva in cui, anche se erano vittime, si davano inconsciamente la colpa di tutto arrivando in casi estremi anche al suicidio). Non voglio infierire, ma sarei tentato di buttarlo via: solo il mio incondizionato amore per i libri me lo fa mettere su uno scaffale, a disposizione di una delle mie figlie, nel caso una di loro lo volesse leggere. Per fortuna sia mia moglie sia le mie figlie sono diverse dalle donne descritte nel libro: sono esseri umani, non esseri pietosi sprovvisti di dignità.