Se Steve Jobs fosse nato a Napoli di Antonio Menna edito da Sperling & Kupfer

Se Steve Jobs fosse nato a Napoli

Collana:
Saggi
Data di Pubblicazione:
17 gennaio 2012
EAN:

9788820052409

ISBN:

8820052407

Formato:
brossura
Argomento:
INDUSTRIA E STUDI INDUSTRIALI
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Descrizione Se Steve Jobs fosse nato a Napoli

Due ragazzi chiusi in un garage si inventano il computer del futuro: leggero, veloce, dal design innovativo, che non si blocca e non prende virus. Se fossimo in America, la storia avrebbe un lieto fine, fatto di soldi, gloria e successo. È andata così a Steve Jobs e alla sua Apple. Ma siamo a Napoli, dove il genio non basta a cambiare un destino. Lo sanno bene Stefano Lavori e Stefano Vozzini, due ragazzi dei Quartieri Spagnoli, che per avviare l'attività e vendere il loro rivoluzionario computer si scontrano con il peggio del Belpaese: in Italia i prestiti si fanno solo a chi ha già i soldi, le regole sono scritte per gli scemi perché i furbi se le scrivono da soli, i bandi li vincono gli amici di amici, la burocrazia chiude un occhio su chi è ben ammanigliato, ma li tiene spalancati sui poveracci. E ammettendo che i due guaglioni siano abbastanza affamati e folli da non arrendersi, quando ci si mette di mezzo la camorra il loro sogno va letteralmente in fumo. O, almeno, così sembra. Questo racconto, tanto amaro quanto esilarante, è nato come post sul blog dell'autore e in poche ore ha fatto il giro del mondo prima di diventare un libro. Antonio Menna spiega in modo divertito e insieme spietato la condizione di un Paese che sguazza nei suoi mali e incoraggia le buone idee ad andarsene. E ci svela perché da noi la Apple non sarebbe mai nata. E forse Steve Jobs sarebbe finito a vendere le pezze al mercato. Prefazione di Pino Aprile.

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3 di 5 su 1 recensione

SimpaticoDi R. Antonella-21 febbraio 2014

Dopo aver letto "Steve Jobs" di Walter Isaacson, ho letto questo simpatico romanzetto, così per divertimento... Il libro riprende, in chiave allegorica, la vita di Jobs, in particolare il momento in cui, da giovane, ha la brillante idea di produrre computer col suo amico Stefano Vozzini (aka Steve Wozniak). Quindi vediamo il nostro Stefano Lavori cercare un investitore, comprare i materiali e procurarsi le vendite dei suoi prodotti. Ma non è tutto rose e fiori... Il libro è molto carino nel suo complesso, forse un tantino esagerato per certi versi, ma il pensiero di fondo resta: in Italia non è poi così facile.