Scuola e cultura nella legislazione di Giuliano l'Apostata di Emilio Germino edito da Jovene

Scuola e cultura nella legislazione di Giuliano l'Apostata

Editore:

Jovene

Data di Pubblicazione:
2004
EAN:

9788824315098

ISBN:

8824315097

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Descrizione Scuola e cultura nella legislazione di Giuliano l'Apostata

- Il libro delinea un quadro dell'età di Giuliano l'Apostata, colta attraverso quel particolare angolo visuale costituito dalla legislazione di questo imperatore in tema di cultura e di istruzione. La ricerca è orientata nell'analisi sia dei documenti giuridici sia di altre fonti
- come le epistulae dello stesso Giuliano
- utili a proiettare luce sull'argomento. La trattazione prende le mosse dalla campagna di Persia di Giuliano, di cui sono state offerte molte motivazioni, ma che va piuttosto interpretata alla luce di un vasto programma politico e culturale mirante alla rifondazione dell'impero romano attuata attraverso un pieno ricupero della tradizione. In tale ambizioso progetto occorre anche inquadrare il ben noto edictum de professoribus, di cui già nel primo capitolo vengono richiamati i dati e i problemi che esso ha posto agli studiosi. Per maggiore comodità di esposizione, si sono distinte
- trattandole in capitoli separati
- le fonti antiche dalle riflessioni che, successivamente, la storiografia ha dedicato alla legislazione giulianea, di cui ha sottolineato soprattutto il carattere persecutorio. La parte centrale del libro è dedicata all'esegesi di documenti particolarmente significativi per il tema in questione: l'epistula giulianea , nota come 61 c [Bidez], da sempre considerata come un violento pamphlet anticristiano, inscindibilmente connessa alla costituzione emanata da Giuliano il 17 giugno 362, pervenutaci nella versione codificata in CTh. 13, 3, 5. Nel capitolo successivo, l'attenzione è rivolta a CTh. 13, 3, 6, una legge del 364, generalmente attribuita a Valentiniano e Valente, che viene esaminata nei suoi rapporti con la precedente legislazione giulianea. L'ultimo capitolo è riservato ad alcune considerazioni conclusive tendenti in modo particolare a porre in risalto gli esiti cui la ricerca perviene: l'edictum de professoribus, pur nascendo in un contesto di contrapposizioni tra cristianesimo e mondo pagano, non ha una matrice ideologica così spiccatamente anticristiana come la precedente storiografia ha in genere sostenuto, ma va letto alla luce di quelli che erano gli obiettivi di più ampio respiro della politica culturale di Giuliano: qualificare l'insegnamento come un vero e proprio munus statale, conferendo a esso una dignità pari a quella dei più importanti doveri pubblici e riorganizzare la burocrazia imperiale facendo in modo che ad essa giungessero uomini di provata integrità morale oltre che di spiccate doti culturali. L'importanza della legislazione di Giuliano in materia è testimoniata dalla circostanza di non poco rilievo che l'edictum de professoribus non sarà abrogato ma apparirà, sia pure con qualche variante testuale, nelle successive raccolte dei codici Teodosiano e Giustiniano.Sommario:Premessa.
- Abbreviazioni.
- I. L'edictum de professoribus tra campagna di Persia e disegno di restaurazione. Dati e problemi.
- II. Le fonti.
- III. La riflessione storiografica.
- IV. L'epistula 61 c.
- V. C. Th. 13,3,5: un'esegesi.
- VI. C. Th. 13,3,6 e la legislazione giulianea.
- VII. Considerazioni conclusive.
- Indici: Fonti.
- Autori moderni.

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