Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini edito da Garzanti

Scritti corsari

Editore:

Garzanti

Data di Pubblicazione:
23 agosto 2007
EAN:

9788811683438

ISBN:

8811683432

Formato:
rilegato
Argomento:
Prosa letteraria
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Descrizione Scritti corsari

"Io non ho alle mie spalle nessuna autorevolezza: se non quella che mi proviene paradossalmente dal non averla o dal non averla voluta; dall'essermi messo in condizione di non avere niente da perdere, e quindi di non esser fedele a nessun patto che non sia quello con un lettore che io del resto considero degno di ogni più scandalosa ricerca". Il patto che Pasolini strinse con il lettore e con se stesso si rivela più che mai saldo e severo. La "scandalosa ricerca" sui temi dell'aborto e della pubblicità, dell'etica politica e della religione è ora il nostro scandalo, perché si riaccende in un clima di conflitti sopiti, occultati o rimossi, in un contesto sociale e intellettuale che sembra essersi dimenticato del "sogno di una cosa".

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4 di 5 su 1 recensione

Buono, interessante, da leggere ma sopravvalutatoDi T. Michele-20 settembre 2020

Ho preso questo libro e lettere luterane per conoscere PPP. Precedentemente avevo visto solo 2, 3 film suoi: piacevoli come le pere selvatiche. Onestamente credo che questo libro sia buono, interessante, da leggere ma sopravvalutato (Lettere luterane lo devo ancora leggere) . Buono perché ben scritto. Per struttura e linguaggio è veramente piacevole da leggere. Interessante per la sua tesi principale e alcune secondarie. A prescindere dal condividerle o meno, sono tesi che aprono la mente. Da leggere perché fa luce, per noi nati dopo, su un periodo che non abbiamo né conosciuto né studiato e su una serie di episodi in oblio (su tutti il processo ad Aldo Braibanti) di quella nostra triste Italia e ci aiuta a capire questa. Sopravvalutato da quanti ci vedono una profezia per i tempi moderni. Alcune previsioni sono azzeccate e altre no (come sempre) ; le sue critiche sono esagerate per la sua sensibilità artistica ed amplificate dalla sua capacità polemica e alcune francamente ingenerose per la sua ideologia. Ma soprattutto, la sua tesi che il consumismo è la manifestazione contemporanea del fascismo ha una valenza in senso artistico ma è assolutamente esagerata, ascientifica e non pratica in senso storico, filosofico e politico. PPP era un poeta, un artista. Come Vasco, De André, Baricco, Carofiglio etc. Da questo punto di vista, sentiva fortemente il mondo. Ma non era né uno storico, né un filosofo, né un politico. Per quanto informato e impegnato, non aveva la preparazione e il rigore dei primi, né il fiuto e i fini del terzo. La sua analisi deve essere vista da qui. Vederci di più è come chiedere ad un pittore di fare il dentista. Anche se questo è purtroppo molto frequente in Italia.