€ 15.20€ 16.00 Risparmi: € 0.80 (5%) Disponibile in altre edizioni:![]() e ritira quando vuoiScopri come ![]() ![]() La schiuma dei giornidi Boris Vian
Trama del libroRomanzo dolce e pirotecnico, surreale fiaba d’amore a ritmo di jazz. Feroce denuncia del conformismo, piena di invenzioni che fanno ridere e piangere. Queneau l’ha definito il più straziante dei romanzi d’amore, Michel GondryRecensioni degli utentiScrivi una nuova recensione su La schiuma dei giorni e condividi la tua opinione con altri utenti. Voto medio del prodotto: ![]() di C. Michele - leggi tutte le sue recensioniUn libro pazzo, o lo si odia o lo si ama. Non ci sono mezze misure. Un mondo che mi ha ricordato molto da vicino il "meraviglioso mondo di Amelie" con continue stragi su piste da ghiaccio, chiese ridipinte con colori sgargianti per un matrimonio e ninfee che crescono lì dove non dovrebbero. Divertente e surreale... Ma anche molto triste. Ritieni utile questa recensione? SI NO ![]() di M. Caterina - leggi tutte le sue recensioniSi potrebbe definire una favola moderna, una storia d'amore che racchiude in sé tutti gli aspetti positivi e negativa di essa e per questo la rendono una storia reale nella quale possiamo anche immedesimarci. Un libro che fa piangere, sia dalle risate che dal dolore, così come accade nella vita. E inoltre ha quel pizzico di surreale tipico di questo autore. ![]() di O. Federico - leggi tutte le sue recensioniVorrebbe essere un romanzo di denuncia, purtroppo riesce solo ad annoiare, insomma, il buio più totale: la schiuma dei giorni resta per me un libro dal quale non riesco a salvare proprio niente. Probabilmente non compreso, conseguentemente non apprezzato, in ogni caso non pervenuto al mio cervello, al mio cuore e alla mia anima di lettrice. Peccato, in fondo non avevo particolari aspettative nei confronti di questo romanzo nello specifico, ma ero curiosa di leggere qualcosa di Boris Vian e a questo punto temo che non ci sarà una seconda chance... Ma mai dire mai. ![]() di A. Pietro - leggi tutte le sue recensioniTrattasi di un gioco intellettuale alla Pynchon, non male ma bisogna apprezzarlo. Pieno di invenzioni, giochi di parole (tradotti benissimo ma a volte intraducibili) . E come tutte le cose di testa, a volte rischia di stancare. Si può stancare anche di un idolo come Vian, benché prefato da Fossati e postfato da Pennac. Il libro è un fuoco di fila di invenzioni, sulla scia un po' dei dadaisti degli anni Venti, cercando da un lato di tirar fuori il paradosso della vita, dall'altro (cadendo in pieno nel tormento esistenzialista) sostenendo a spada tratta la bruttezza ed inutilità del vivere odierno. ![]() di G. Marco - leggi tutte le sue recensioniHo vissuto la lettura di questo libro più come una sfida rivoltami dall'autore tuttavia non è stile per me, onirico, paradossale, a mio avviso senza alcun piano di registro stabile per definirlo. Una storia d'amore senza lieto fine, una storia di disperazione ed autodistruzione, topi che parlano, pareti che si spostano, mi è sembrata una ricetta di libro fatta a caso, un po' come il cuoco della trama. Boris Vian non è per me. ![]() di B. Raimondo - leggi tutte le sue recensioniUno dei libri più famosi di Boris Vian e forse uno dei migliori. Una storia d'amore e di miseria visionaria. Le sofferenze e le difficoltà dei protagonisti riescono a superare i confini naturali del cuore e della mente e diventano concrete in un mondo che corrisponde nello spazio e nel tempo all'emotività interna. L'effetto è una comicità tenera, che ridendo descrive con efficacia ed empatia l'amore, la morte e la lotta. Molto bello, con una scrittura sempre fresca e intelligente. ![]() di B. Anna - leggi tutte le sue recensioniVisionario, romantico, graffiante, fuori dall'ordinario. Bisogna accettare tutte le parole, tutte le idee, tutti i personaggi e lasciarsi trasportare dagli eventi. Da leggere. Da rileggere. Da non lasciare mai. ![]() di M. Giovanni - leggi tutte le sue recensioniProbabilmente il libro più noto di Vian. Il più bello, insieme a l'Autunno a Pechino che ne é idealmente il seguito. Il più allegro e più triste, il più poetico e il più desolante. Quello che racchiude un po' tutta la poetica di Vian, sulla bellezza della vita e sulla sua caducità, sul sapere che tutte le cose belle finiscono, e più sono belle e più tristemente finiranno e verranno degradate e sporcate dal mondo. Probabilmente il mio libro più amato di sempre. Menzione speciale per il topolino grigio coi baffi neri, tra i personaggi più espressivi e struggenti del romanzo. ![]() di S. Lucia - leggi tutte le sue recensioniHo letto questo libro per ostinazione e per cercare ad ogni pagina una svolta che giustificasse la corale approvazione di recensioni, tuttavia non è stile per me, onirico, paradossale, a mio avviso senza alcun piano di registro stabile per definirlo. Una storia d'amore senza lieto fine, una storia di disperazione ed autodistruzione, topi che parlano, pareti che si spostano, mi è sembrata una ricetta di libro fatta a caso, un po' come il cuoco della trama. Boris Vian non è per me. ![]() di A. Valeria - leggi tutte le sue recensioniTutto quello che c'è da dire è nella prefazione di Ivano Fossati e nella fantastica postfazione di Pennac; le ho lette solo a lettura ultimata, e ne sono felice, perchè hanno aiutato le mie sensazioni a diventare parole,ma non hanno guidato o influenzato la mia lettura. Aggiungo solo che alla fine resta una profonda tristezza. Eppure mi hanno fatta sorridere tante pagine. Incantevole la delicatezza la maestria con cui viene raccontato il profumo delle nuvole; e l'amore .Assoluto. ![]() di S. Silvia - leggi tutte le sue recensioniUna storia (non solo) d'amore dove ogni corda è vibrante, dalla scrittura ai personaggi. Le singole scene risuonano vividissime e l'insieme è genio allo stato puro. ![]() di L. Mauro - leggi tutte le sue recensioniLeggendo questo romanzo mi è tornato in mente “Il carnevale di Arlecchino” di Joan Miró, un dipinto che ho sempre amato. Ignorando deliberatamente i canoni rappresentativi naturalistici, nonché le regole della prospettiva e delle proporzioni, l’artista popola lo sfondo piatto della tela con oggetti stilizzati e figure bizzarre, fantastiche, alcune delle quali sospese a mezz’aria. In tal modo crea una realtà fiabesca ingenua e giocosa, come riprodotta dallo sguardo di un bambino e quindi non condizionata dalle regole e dalle sovrastrutture imposte da una società che egli intende contrastare come limitativa dell’immaginazione e della fantasia. La stessa sensazione si prova di fronte alle pagine di questo romanzo. Leggi anche le altre recensioni su La schiuma dei giorni (12) |
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