Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano
- Editore:
Einaudi
- A cura di:
- F. Rame , G. Palombi
- Data di Pubblicazione:
- 29 settembre 2009
- EAN:
9788806194864
- ISBN:
8806194860
- Pagine:
- 222
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Misticismo cristiano, Cattolicesimo romano, Chiesa cattolica romana
Descrizione Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano
Ambrogio, vescovo della città di Milano, viene festeggiato il 7 dicembre; in memoria della sua nascita viene dedicata la première musicale al Teatro alla Scala; in quei giorni si inaugura in suo onore la fiera degli 0 béj o béj, le persone meritevoli vengono premiate con l'Ambrogino d'oro, una moneta su cui è riprodotto il ritratto del santo, e a lui è persino dedicato un piatto. Nonostante questo non si sa molto di sant'Ambrogio. Da dove viene? Dove nasce? Come si è fatto vescovo? Per quale motivo era rispettato e temuto sia dai barbari germanici che dai sapienti greci? Dario Fo, in modo del tutto originale, ci racconta di quest'uomo che all'età di trentacinque anni circa si ritrova con sua meraviglia acclamato vescovo e implorato dalla popolazione ad accettare, a buttare alle ortiche l'abito di uomo del potere imperiale (amministratore, giudice, governatore, cioè al culmine della carriera), a calzare la stola e a impugnare il bastone del pastore d'anime. Ci racconta di come Ambrogio, che prima del gran volo non professava alcuna fede, completamente estraneo al problema religioso, si sia buttato nel nuovo ruolo con un impegno e una passione stupefacenti. Di come abbia rischiato di essere ammazzato decine di volte, di come abbia sollevato la gente contro l'imperatore e contro la trivialità dei ricchi.
Recensioni degli utenti
Mi è piaciuto molto-24 agosto 2011
Una bella passeggiata nella Milano del IV secolo. Lotte tra pagani, cattolici e ortodossi, concilii, imperatori spietati, latifondisti prepotenti e contadini poveri, occupazione delle chiese, viaggi da emissari, divertimenti e spettacoli raccapriccianti... Tra i mille problemi dell'epoca, Milano possedeva una grande fortuna: era retta da Ambrogio, un uomo pragmatico, astuto e che come un "flauto a sette canne degli Illiri" varia tonalità a seconda della situazione. E' la prima volta che leggo Fo e sono rimasta positivamente colpita. Mi piace il suo buon umorismo e soprattutto questo atto d'amore per la sua città. Lo consiglio particolarmente ai milanesi, è soprattutto vostro questo libro.