Rudin

Un romanzo di giusta misura, che non soffoca il lettore con lunghezze scoraggianti, un romanzo altresì originale, misto di moderno e tradizionale, un libro piuttosto sorprendente. Rudin è il solito aristocratico inconcludente, vittima dei suoi stessi idealismi, russo fino in fondo, ma ancora, nel suo complesso, non esagerato. Avendo suscitato l'amore di una giovane bella ed intelligente, la mette nella condizione di rifiutarlo, per essersi posto nel modo più sbagliato ed egotista. E in questa vicenda appare chiaro come la società russa di allora (prima del 1848) fosse tutt'altro che arretrata o maschilista. Salta all'occhio invece che le donne mostrano propensione all'azione, mentre uomini come Rudin si rifugiano nel sogno di un romanticismo già da tempo tramontato. Il finale riscatta pienamente Rudin come personaggio, facendolo morire a Parigi sulle barricate della rivoluzione. Dunque, un romanzo bello, disteso e dai toni delicati, ma anche appassionati.