Il rosso e il nero di Stendhal edito da Einaudi

Il rosso e il nero

Editore:

Einaudi

Traduttore:
Valeri D.
Data di Pubblicazione:
17 maggio 2005
EAN:

9788806177515

ISBN:

8806177516

Formato:
brossura
Argomento:
NARRATIVA DI AMBIENTAZIONE STORICA
Acquistabile con la

Trama Il rosso e il nero

La bruciante e tragica ascesa di Julien Sorel, giovane avventuroso, romantico e calcolatore, nella Francia della Restaurazione. Il protagonista del più celebre romanzo dello scrittore francese sfida se stesso e la società che vorrebbe conquistare: i suoi amori travolgenti e la sua arida sete di dominio, che di volta in volta gli consentono di affermarsi e lo portano alla distruzione, sono i segni distintivi di una letteratura che è riuscita a misurarsi con le più profonde e misteriose contraddizioni del cuore umano.

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3 di 5 su 6 recensioni

Il rosso e il nero.Di V. Giacomo-26 settembre 2011

Molto più che per la trama il capolavoro di Stendhal si distingue per l'immensa mano dello scrittore, pagina dopo pagina, la straordinaria abilità dell'autore nel tratteggiare le contraddizioni del cuore, nel sondare con mano leggera, ma precisa, l'animo dei personaggi, talmente ben delineati che sembrano scorrere via via dinanzi ai nostri occhi, in un caleidoscopio di eventi apparentemente normali, ma che sono il frutto del costante divenire delle volontà contorte dei protagonisti. Non vi sono mai cadute di ritmo, anche quando frequenti sono gli interventi del "Dio narrante" (una straordinaria invenzione di Stendhal, in veste di divinità che conosce i più nascosti pensieri dei personaggi) , e anzi sono inseriti con una precisione e una tempestività eccezionali, al fine appunto di snellire il testo, che in altre mani sarebbe probabilmente risultato ampolloso e prolisso. L'abilità di Stendhal è di calare gradualmente il lettore nella vicenda, sì da farlo divenire un testimone diretto, con un coinvolgimento emotivo di rara efficacia e bellezza. Così le pagine scorrono l'una dopo l'altra con una piacevolezza che ci fa dimenticare il passare del tempo; non si creda, però, che si tratti di un romanzo da divorare, da leggere nell'arco di poche ore, perché tante sono le riflessioni a cui muove e che necessitano di opportuni, anche inconsci, approfondimenti. Resta, comunque, il fatto che la narrazione continua a sorprendere per spontaneità, coerenza e logica, tre elementi che da soli ne sancirebbero il successo. E anche il finale, che ovviamente non anticipo, giunge con una naturalezza sorprendente; benché lo si indovini, riesce a stupire per il calcolo esatto dei tempi: nessuna forzatura, nessun stravolgimento, ma la conclusione logica del divenire delle cose, come voluto dal protagonista.

Lettura pesanteDi R. Angelo-19 novembre 2010

Sarò troppo banale ma la lettura di questo romanzo è stata per me una vera fatica, tanto che ho dovuto interrompere circa alla metà. Magari al suo tempo era un successo letterario, ma personalmente non sono rimasto molto affascinato dalla narrazione. Un vero peccato.

Lettura pesanteDi R. Angelo-18 ottobre 2010

Sarò troppo banale ma la lettura di questo romanzo è stata per me una vera fatica, tanto che ho dovuto interrompere circa alla metà. Magari al suo tempo era un successo letterario, ma personalmente non sono rimasto molto affascinato dalla narrazione. Un vero peccato.

StendhalDi D. Marco-25 settembre 2010

Definirei questo romanzo come “perennemente in bilico”: la storia ruota attorno alle aspirazioni di un giovane plebeo, Julien Sorel, ben deciso a divenire qualcuno e a farsi strada in un mondo che riconosce solamente i diritti di nascita. Il Rosso, la politica. Il Nero, l’abito talare. Il Rosso, la passione. Il Nero, il doverla reprimere. Ciò che mi ha colpito, è stato l’odio di questo giovane ipocrita nei confronti del mondo dove si trova (dapprima a studiare in un monastero, in seguito a lavorare presso una ricchissima e nobile famiglia); Julien disprezza un ambiente del quale però vorrebbe far parte a tutti i costi.

L'opportunismo nella restaurazioneDi M. Renzo-18 agosto 2010

Benché questo romanzo sia stato pubblicato per la prima volta nel lontano 1830, è di un'attualità incredibile per l'ambientazione nella Francia della Restaurazione e le analogie con i tempi correnti sono più d'una. Caduti i sogni di libertà e di uguaglianza della rivoluzione ritorna il conservatorismo ancor più meschino di prima, per effetto di una classe sociale rampante quale quella borghese e per l'innato desiderio di rivincita dei nobili. Fioriscono così intrallazzi di ogni genere e sempre più conta ciò che appare, e non ciò che è realmente. Il protagonista, Julien Sorel, è un giovane avventuroso, romantico, ma calcolatore; di classe sociale inferiore, cerca di emergere, ma è un uomo del suo tempo, con tutte le relative contraddizioni, e così alterna amori passionali a freddi calcoli, in una continua sfida con se stesso e la società che vorrebbe conquistare, fra traguardi raggiunti con forzature della personalità, fino al tragico esito finale. Considerato il miglior romanzo di Stendhal e imbastito su un fatto accaduto veramente è di lettura abbastanza facile, nonostante lo stile inevitabilmente datato. Al di là della vicenda, riveste un sicuro interesse soffermarsi, pagina dopo pagina, sulla straordinaria abilità dell'autore nel tratteggiare le contraddizioni del cuore, nel sondare con mano leggera, ma precisa, l'animo dei personaggi, talmente ben delineati che sembrano scorrere via via dinanzi ai nostri occhi, in un caleidoscopio di eventi apparentemente normali, ma che sono il frutto del costante divenire delle volontà contorte dei protagonisti. Non vi sono mai cadute di ritmo, anche quando frequenti sono gli interventi del “Dio narrante” (una straordinaria invenzione di Stendhal, in veste di divinità che conosce i più nascosti pensieri dei personaggi), e anzi sono inseriti con una precisione e una tempestività eccezionali, al fine appunto di snellire il testo, che in altre mani sarebbe probabilmente risultato ampolloso e prolisso. L'abilità di Stendhal è di calare gradualmente il lettore nella vicenda, sì da farlo divenire un testimone diretto, con un coinvolgimento emotivo di rara efficacia e bellezza. Così le pagine scorrono l'una dopo l'altra con una piacevolezza che ci fa dimenticare il passare del tempo; non si creda, però, che si tratti di un romanzo da divorare, da leggere nell'arco di poche ore, perché tante sono le riflessioni a cui muove e che necessitano di opportuni, anche inconsci, approfondimenti. Resta, comunque, il fatto che la narrazione continua a sorprendere per spontaneità, coerenza e logica, tre elementi che da soli ne sancirebbero il successo. E anche il finale, che ovviamente non anticipo, giunge con una naturalezza sorprendente; benché lo si indovini, riesce a stupire per il calcolo esatto dei tempi: nessuna forzatura, nessun stravolgimento, ma la conclusione logica del divenire delle cose, come voluto dal protagonista.

Stendhal è per sempreDi l. Mario-19 luglio 2010

L' opera più famosa di Stendhal. Lo stile è inconfondibile, nelle sue descrizioni minuziose dell' anima umana. L'epopea di un giovane, Julien Sorel, che sogna il riscatto sociale al tramonto dell'età napoleonica. P.S. Evitate la nota a pag.30 se non volete rovinarvi la lettura del libro.