Descrizione Un romanzo russo
Emmanuel Carrère si racconta ancora una volta in Un romanzo russo, opera che ci consente di seguire l’epopea della sua vita segnata da quella vena di follia e di atrocità che tuttora lo accompagna. Tutto inizia da una cittadina che dista ottocento chilometri da Mosca dove avviene una cosa incredibile e terribile: un omicidio atroce. Carrère è lì per fare un reportage sulla storia di un prigioniero di guerra dimenticato per cinquant’anni in un ospedale psichiatrico russo, ma mentre si trova sulle tracce dell’uomo, l’orrore lo agguanta nuovamente, lo rapisce e lo colpisce come un pugno nello stomaco. Da poco Emmanuel si è anche abbandonato ad una nuova relazione, al bisogno di sentirsi compreso e amato, ma qualcosa va nuovamente storto a causa sua e della sua ossessione per la scrittura: un racconto erotico che scrive per gioco lacera il suo rapporto già compromesso. Ma quella che viene narrata in Un romanzo russo è soprattutto una storia famigliare, quella storia che appartiene a Carrère e alle sue origini. Nel suo viaggio nella terra degli zar lo scrittore recupera le sue radici e indaga su qualcosa che nessuno gli aveva mai permesso di raccontare: la storia del nonno materno, scomparso nel 1944 dopo aver collaborato con il nemico che occupava la sua terra. Per raccontarla Carrère deve affrontare quell’onta che la sua famiglia si porta dietro da sempre, dilaniato tra la preoccupazione materna di mantenere il segreto e la necessità di una liberazione dal proprio passato. Un romanzo russo è quindi completa catarsi per l'autore che come una farfalla affronta un percorso doloroso per liberarsi dal bozzolo che l'ha costretto ed intrappolato nel silenzio.