Il romanzo della nazione di Maurizio Maggiani edito da Feltrinelli
Alta reperibilità

Il romanzo della nazione

Editore:

Feltrinelli

Collana:
I narratori
Data di Pubblicazione:
27 agosto 2015
EAN:

9788807031526

ISBN:

8807031523

Pagine:
297
Formato:
brossura
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Trama Il romanzo della nazione

"Siamo storie, siamo le storie a cui abbiamo appartenuto, siamo le storie che abbiamo ascoltato. E infatti Maggiani ascolta. Ascolta il fiume di voci che si leva nel canto della nazione che avremmo potuto essere e che non siamo, le voci di un popolo rifluito dentro l'immaterialità della memoria. Si insinua nelle pieghe della vita apparentemente ordinaria dei suoi personaggi e racconta. Racconta di una madre e di un padre che si spengono portando con sé, prima nella smemoratezza e poi nella morte, un mondo di certezze molto concrete: la cura delle cose, della casa, dei rapporti parentali. Rammenta la fatica giusta (e ingiusta) di procurarsi il pane e di stare appresso a sogni accesi poco più in là, nella lotta politica, nella piana assolata quando arriva la notizia della morte di Togliatti. Racconta, allestendo un maestoso teatro narrativo, della costruzione dell'Arsenale Militare: un cantiere immenso, ribollente, dove accorrono a lavorare ingegneri e manovali, medici e marinai, ergastolani e rivoluzionari, cannonieri e fonditori, inventori e profeti, cuoche e ricamatrici, per spingere avanti destini comuni, avventure comuni, speranze in comune. Racconta di come si diventa grandi e di come si fondano speranze quando le speranze sono finite. Mai si era guardato negli occhi di un padre così a fondo per domandare una sorta di muto perdono, più grande della vita. Nella mitica contea di Maurizio Maggiani ci siamo tutti, a misurare quanto siamo stati, o meno, 'fondatori di nazioni'." Avremmo potuto essere grandiosi, immensi, se solo avessimo ascoltato la memoria che fluiva e rifluiva dentro di noi. Maurizio Maggiani con Romanzo della nazione fa un affresco di tutti noi, che nel nostro piccolo, ricreiamo microcosmi di stati, regioni, paesi, attraverso gli affetti, la casa, le piccole cose che con cura ci portiamo dietro negli anni. Quello che resta è ben altro, di noi popolo che non ricorda, che non ascolta il passato e non si volge mai indietro. Maggiani è bravissimo nell’infiltrarsi dentro le pieghe dei suoi personaggi, facendoli rivivere, ancora e ogni giorno in modo diverso. E allora ci sono un padre e una madre alla fine della loro vita che hanno costruito tanto ed è la loro casa a ricordarlo ed è quello che rimane alla loro morte: oggetti concreti che però hanno un significato di piccole cose fatte e rifatte, nel tempo, per i loro figli, per se stessi, l’uno per l’altra. Poi il narratore racconta di altri personaggi, altri momenti storici, come quello, tremendo, in cui arrivò la notizia della morte di Togliatti. Lui che rappresentava un sogno, un infinito protratto nell’utopia. E nel momento in cui si viene a sapere che lui non c’è più qualcosa cambia e si volta pagina, ancora una volta. Alla ricerca di una nuova speranza, giusta o sbagliata che sia. Nella costruzione di una nazione fanno parte tante persone, diverse, come quelle che si ritrovano ad allestire, giorno dopo giorno, un Arsenale Militare. Una galleria di personaggi sono rappresentati nel loro teatrino vivente: sono ingegneri, manovali, medici, marinai, rivoluzionari, ergastolani, cannonieri, profeti, cuoche e ricamatrici, che hanno speranze e destini comuni, da inventare, pietra dopo pietra. Romanzo della nazione siamo noi, italiani, con la nostra storia, spesso dimenticata.

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