Romanzo criminale

Impossibile non amare questo racconto nero, sporco, arrabbiato e così folle da essere (quasi) vero: la narrazione è veloce, i personaggi indelebili e anche i passaggi più macchinosi e meno avvincenti sono resi in modo egregio. Senza ombra di dubbio un vero e proprio classico che getta le basi per un nuovo corso della letteratura contemporanea italiana.

Un bel pezzo di Italia narrato senza peli sulla lingua. Le donne, i cavalieri, l'armi e gli amori, Roma capoccia e irriducibile "palazzo", pingui epigoni del machiavellismo, una speranza che si dipana velocemente lungo le pagine per terminare bruscamente con l'ultima di esse, rendono dolorosa la lettura.

E' un gran bel libro, con una scrittura che appassiona e che ti costringe a leggere anche quando sei stanco. La serie TV tratta dal libro è bella ma il libro è ancora meglio. Peraltro, ci sono molte differenze nella trama, oltre al fatto che il libro consente di approfondire tanti aspetti e tanti particolari che ovviamente in TV devono essere tralasciati. Libro crudo, molto duro, ma davvero bello. Consigliatissimo.

Negli anni settanta a Roma dettava legge un gruppo di criminali che si facevano chiamare "La banda della Magliana". Dalle loro vicende criminali e giuridiche trae spunto il romanzo del magistrato Giancarlo De Cataldo per fare un'affresco di un'Italia ove lo Stato è colluso con la criminalità.

Deprimente. Le donne, i cavalier, l'armi e gli amori, Roma capoccia e irriducibile " palazzo", pingui epigoni del machiavellismo, una speranza che si dipana velocemente lungo le pagine per terminare bruscamente con l'ultima di esse, rendono dolorosa la lettura. Non è un romanzo d'inchiesta ma la storia presente e probabilmente futura del belpaese.

E' scritto in modo freddo ed essenziale come un articolo in cronaca, ma la storia è affascinante e quindi si legge fino in fondo senza stancarsi. Forse un po' troppo idolatrati dei perfetti criminali, ma la letteratura è libera!