RomAmoreMorte di Marco Marsullo, Mauro Petrelli edito da Enzo Delfino Editore

RomAmoreMorte

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2009
EAN:

9788895758008

ISBN:

8895758005

Pagine:
98
Formato:
brossura
Argomenti:
Racconti, ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione RomAmoreMorte

Sono storie di emarginazione, di violenza, di sesso, di amore impossibile da comunicare e destinato a finire in maniera dolorosamente tragica. Sono storie che si svolgono a Roma, una Roma di panni stesi, autobus sporchi, rumori di sottofondo, la Roma delle periferie vecchie e nuove che non è certamente (come non lo è mai stata) la città che si offre in pasto ai turisti, immobile, più che eterna. L'atmosfera va dal pulp de 'noantri' al racconto romantico, dal realismo feroce alla genesi di un racconto, scivolando in un'agevole lettura ma sempre con una caratteristica fondamentale: nascere da un punto di vista uni(vo)co che ingrandendo e deformando un particolare aspetto della realtà, ce ne rivela il meccanismo complessivo.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

ottimo noir !!!Di p. matteo-7 agosto 2010

C'è di mezzo di tutto: amore, odio, borgata e città, freddezza e impulso, ricchezza e povertà, cinismo e amore. Il noir è stemperato dalla descrizioni delle esistenze dei personaggi, dando luogo a un'attrazione tra gli opposti, a un gioco perfido di alti e bassi che, se in alcuni momenti è estremamente funzionale e avvincente, in altri dà l'impressione concedere pause ed eccessi dove forse se ne farebbe a meno. Bella lettura.

noir a metà (ma ben riuscito)Di s. michela-13 luglio 2010

già la copertina (che nel formato ricorda anche un po' dylan dog, anche se qui i personaggi sono tanti_ e anche le belle donne) ci ricorda che siamo di fronte a un noir in cui la soluzione del crimine passa in secondo piano: i protagonisti di queste quattro storie fanno male prima di tutto a se stessi, imprigionati nella loro vita senza scelte. e la trappola dell'esistenza è descritta molto bene dagli autori, tutti esordienti ma di talento, che nei racconti meglio riusciti arrivano a usare la penna come una cinepresa e la lingua (dialetto romano, slavo, romeno, italiano più o meno bistrattato) come un sottofondo molto reale alle vicende.