€ 13.43 Disponibile in altre edizioni:![]() e ritira quando vuoiScopri come ![]() ![]() Il rogo di Berlinodi Helga Schneider
Trama del libroIl progressivo annientamento di Berlino durante la guerra, visto dagli occhi di una bambina che fu anche portata in visita nel bunker di Hitler.Voto medio del prodotto: ![]() di G. Davide - leggi tutte le sue recensioniNon avevo mai letto un libro sulla seconda guerra mondiale narrato dalla voce di una bambina tedesca, figlia di sostenitori di Hitler, perché ho sempre trovato testimonianze di ebrei o di altri prigionieri dei lager, quindi questo è stato sorprendente. Ho trovato illuminante osservare la guerra con gli occhi di una bambina che suo malgrado si è ritrovata dalla parte dei "cattivi" (come spesso venivano considerati molti tedeschi, in realtà vittime anche loro del nazismo). Lo stile è crudo e intenso: l'autrice non esita a descrivere scene violente nei minimi dettagli e anche questo è utile per capire quanto possa essere stato devastante per la psiche dei bambini, tedeschi e non, assistere a certe atrocità. Ritieni utile questa recensione? SI NO ![]() di L. Emanuela - leggi tutte le sue recensioniVolume biografico di Helga Schneider, abbandonata dalla madre a consegnata dal padre alla matrigna con cui avrà rapporti molto tormentati. Libro molto bello e commovente perchè ti trasmette molto dettagliatamente come le persone vivevano nella loro cantine, la miseria, le malattie durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale nella capitale tedesca. ![]() di R. Lidia - leggi tutte le sue recensioniAttraverso lo sguardo dell'autrice siamo catapultati nella Berlino del quarantatrè. Gli occhi di una bambina ci lasciano intravedere una Berlino che soccombe alla fame, immersa nel fanatismo hitleriano. La Schneider ci racconta la sua infanzia sotto la fame con un tono pratico, svelto, privo di merletti e diretto. La prosa non è mai lenta o arricchita di pathos inutile. I fatti e il succedersi degli avvenimenti parlano da sé catapultando il lettore in una carneficina che nonostante sia temporalmente distante, ritorna ad essere attuale. ![]() di R. Laura - leggi tutte le sue recensioniSono stati scritti numerosi libri a proposito della Seconda Guerra Mondiale da parte dei civili, ma finora non avevo letto ancora nulla raccontato dalla voce di una bambina. Si parla di ebrei, di adulti fucilati e di corpi dilaniati dalle bombe, ma un bambino come vede tutto questo? Helga ci racconta qui la sua infanzia, vissuta, ma in realtà strappatale dalla Storia: la madre la abbandona per andare a servire il Fuhrer in veste di soldato SS, il padre si risposa e parte per il fronte, lasciando Helga e suo fratello Peter nelle mani della matrigna. E così, dopo l'esperienza di due collegi in cui è stata rinchiusa per volere della nuova moglie di suo padre, dopo la reclusione forzata nei bunker in cui non c'era cibo, né acqua e dopo l'assistenza forzata ad uno stupro, finalmente la guerra finisce, ma Helga porterà per sempre nel cuore le cicatrici di questa tragedia. ![]() di L. Angelo - leggi tutte le sue recensioniBerlino, 1945. Una bambina di otto anni (Helga Schneider) , vive sulla sua pelle le privazioni degli ultimi mesi di guerra, è testimone di uno stupro e, in visita con altri bambini nel rifugio di Hitler, capisce che l'uomo a cui la Germania ha affidato il suo destino non è un grande dittatore, ma un uomo debole e rassegnato. Sullo sfondo una Berlino distrutta, metafora di un popolo e di una nazione. ![]() di M. Giovanni - leggi tutte le sue recensioniL'ho letto d'un fiato perché la vicenda è commovente, autentica, straziante proprio perché vera: la storia di una bambina nella Berlino della seconda guerra mondiale. Ma ciò che non mi è piaciuto è la totale mancanza di stile del racconto. L'autrice avrebbe dovuto raccontare la sua storia a qualcuno che la scrivesse per lei: il modo in cui la narrazione è presentata è simile ad un articolo storico contro la guerra: un lungo elenco di misfatti, di fame, sete, freddo, incomprensioni, cattiverie, penose promiscuità tra esseri disperati in una forma letterale molto banale. ![]() di G. Claudia - leggi tutte le sue recensioniLe pagine di questo libro sono vive e il lettore si sente completamente coinvolto. LA bambina protagonista, che è l'autrice stessa, fa molta impressione perché ha una lucidità che gli adulti non hanno. Dove gli altri vedono un grande dittatore, lei vede un povero malato. Inoltre, quando i grandi le chiudono gli occhi per impedirle di vedere e ricordare gli orrori della guerra, lei si ribella e afferma che vuole assolutamente vedere e ricordare. Sa che non dimenticherà a che da grande farà sentire la sua voce. ![]() di A. Pietro - leggi tutte le sue recensioniHo deciso di riprendere in mano un libro della Schneider dopo che il suo primo mi aveva un po' deluso. Abbandonata dalla madre, che decide di arruolarsi nelle SS (e diventerà guardiana di un campo di concentramento) e dal padre, che parte al fronte, Helga viene affidata a un matrigna giovane e insensibile la quale non esita ad abbandonarla a sua volta in un istituto per orfani per poi riprenderla con sè e vivere con lei, e col fratello minore, all'interno din un buker sotterraneo, gli ultimi terribili mesi dell'assedio della capitale tedesca da parte delle truppe alleate. La storia personale dell'autrice si fonde dunque con la storia della sua città, una città fantasma, annientata, sgretolata, ripiegata in se stessa ma non per questo meno fiera, battagliera e arrendevole, fino all'ultimo, ultimissimo istante. Helga Schneider ci ha lasciato una viva testimonianza di grande pathos e intensità, narrata con una lucidità e una drammaticità sorprendenti: attraverso i suoi occhi di bambina spaventata e sola assistiamo al crollo di una città, viviamo attimi di attesa e angoscia, proviamo pena, dolore, miseria. Ed entraimo pure, in punta di piedi, nel bunker sotteraneo di Hitler, in cui Helga viene condotta, insieme al fratello e ad altri bambini, nel dicembre 1944, in visita al Fuhrer stesso. Da leggere per tremare, ricordare e capire quanto la guerra, da qualsiasi fronte venga battuta, e la violenza, siano un male per tutti. ![]() di R. Lucia - leggi tutte le sue recensioniAlcuni episodi del terzo reich visti da una prospettiva prettamente femminile. Personalmente mi sono piaciute anche la prime pagine sulle difficoltà della bambina con la matrigna. Un limite? Certamente alcune pagine sull'olocausto degli ebrei e certi dialoghi che fanno tanto ricordi "appiccicati" a posteriori (non necessariamente al libro, anche alla memoria stessa). Comunque bello. ![]() di G. Claudia - leggi tutte le sue recensioniA volte i nostri bambini sanno più di noi, sanno tutto. Ci si chiede altrimenti come sia possibile che una piccina abbandonata dalla madre, maltrattata ed insultata dalla matrigna, trascurata dal padre, allontanata con violenza dalle poche persone che l'avevano amata e immersa in una guerra che non ha più alcun riguardo per l'essere umano, possa avere ancora fiducia in se stessa, nella vita e nel mondo. "Non voglio dimenticare" dice a soli sette anni e si chiede pure come un uomo sudaticcio e tremante, visibilmente malato, possa essere un dittatore che farà della Germania un paese superiore e invincibile. Se le sorti della Germania nazista fossero state nelle mani di questa bimba, non ci sarebbe stato tutto quello scempio. ![]() di L. Giuseppe - leggi tutte le sue recensioniForse era possibile scrivere un libro di questo tipo solo con un cognome ed una storia personale come quelli dell'Autrice. Che ci rivela anche questa volta aspetti inediti dal nazismo, visto dal suo stesso interno nei frangenti terribili che ne hanno preceduto ed accompagnato la caduta e con gli occhi di una bambina che ci racconta il suo incontro personale con Hitler. Da leggere e da fare leggere ai nostri ragazzi. ![]() di B. Alfio - leggi tutte le sue recensioniRacconto autobiografico di Helga Schneider sugli ultimi mesi della Seconda Guerra Mondiale vissuti al centro del rogo, tra i palazzi di una Berlino assediata e bombardata dai russi. Un libro duro, sofferto e sofferente, scritto con un'intensità straordinaria visto con gli occhi di una bambina che vuole ricordare tutto. La Schneider è bravissima nel trasmettere al lettore il sentimento di angoscia infinita che si porta dentro. Da leggere ![]() di R. Franco - leggi tutte le sue recensioniIl ritratto personale di un'esperienza aberrante, in cui la fonte che ha sempre alimentato il male rimane vittima dei propri miti, riscoprendosi umana. ![]() di M. Ilaria - leggi tutte le sue recensioniBellissima e tristissima storia... La seconda guerra modniale dal punto di vista di una bambina tedesca... per capire quanto il dolore e la sofferenza abbia colpito tutti quanti... senza lasciare tregua! |
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