Una rivoluzione ci salverà. Perché il capitalismo non è sostenibile

Il capitalismo non è più sostenibile. A meno di cambiamenti radicali nel modo in cui la popolazione mondiale vive, produce e gestisce le proprie attività economiche - con i consumi e le emissioni aumentati vertiginosamente - non c'è modo di evitare il peggio. Cosa fare allora? Il messaggio è dirompente: si è perso talmente tanto tempo nello stallo politico del decidere di non decidere, che se oggi volessimo davvero salvarci dal peggio dovremmo affrontare tagli così significativi alle emissioni da mettere in discussione la logica fondamentale della nostra economia: la crescita del PIL come priorità assoluta. "Non abbiamo intrapreso le azioni necessarie a ridurre le emissioni perché questo sarebbe sostanzialmente in conflitto con il capitalismo deregolamentato, ossia con l'ideologia imperante nel periodo in cui cercavamo di trovare una via d'uscita alla crisi. Siamo bloccati perché le azioni che garantirebbero ottime chance di evitare la catastrofe - e di cui beneficerebbe la stragrande maggioranza delle persone - rappresentano una minaccia estrema per quell'élite che tiene le redini della nostra economia, del nostro sistema politico e di molti dei nostri media."La via d'uscita che intravede Naomi Klein non è una Green Economy all'acqua di rose, ma una trasformazione radicale del nostro stile di vita. "La buona notizia è che molti di questi cambiamenti non sono affatto catastrofici; al contrario, sono entusiasmanti". Ormai siamo arrivati al limite e non è più possibile tornare indietro. Lo sostiene Naomi Klein in Una rivoluzione ci salverà, nuovo libro shock dell’autrice di No logo e Shock economy, in cui la scrittrice ambientalista e anticapitalista propone una soluzione radicale per cambiare il pianeta. Il capitalismo ha distrutto tutto, il suo sistema ha trasformato il mondo e ha sradicato popolazioni, ambienti, economie. I consumi e tutte le emissioni negative sono aumentati talmente tanto da non poter più fare niente di piccolo. Non si può, ovvero, procedere lentamente e a step graduali. No, l’unica cosa che propone realmente la Klein è una Green Economy assolutamente radicale che trasformerebbe in modo totalizzante il nostro stile di vita. Ma perché un cittadino dovrebbe mettere in atto questi grandi cambiamenti? Per se, per il pianeta, per il futuro delle nostre generazioni, sostiene Naomi Klein. La novità è che queste trasformazioni non sono catastrofiche, ma sono belle e innovative. Purtroppo in Una rivoluzione ci salverà scopriamo infatti che la politica non ha messo in atto in tempo quelle legge e quelle soluzioni che avrebbero potuto arrestare lentamente il disastroso processo di globalizzazione. Se la politica oggi decidesse finalmente di fare qualcosa, sostiene la scrittrice no global, dovrebbe stabilire dei tagli così significativi da mandare in stallo tutto ciò che abbiamo. Quello che invece propone Naomi Klein è un cambiamento che viene dal basso e che dovrà solo in seguito essere sostenuto dalla politica. A fare qualcosa per il mondo saremo noi cittadini con trasformazioni quotidiane della nostra piccola vita. Saremo noi a fare la differenza con il modo di acquistare, di vivere la casa, la città. Questa è la sola via d’uscita, non ce ne sono altre e quindi Una rivoluzione ci salverà è un testo obbligatorio perché il mondo, e noi, non abbiamo più scampo.