Ritratti di umanisti. Sette protagonisti del Rinascimento di Eugenio Garin edito da Bompiani

Ritratti di umanisti. Sette protagonisti del Rinascimento

Editore:

Bompiani

Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
19 settembre 2001
EAN:

9788845249907

ISBN:

8845249905

Pagine:
231
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Descrizione Ritratti di umanisti. Sette protagonisti del Rinascimento

Enea Silvio Piccolomini (successivamente Papa Pio II), Paolo dal Pozzo Toscanelli, Guarino Veronese, Filippo Beroaldo il Vecchio, il Poliziano, Girolamo Savonarola, Giovanni Pico della Mirandola. Sette grandi umanisti che illuminarono il loro tempo, il Rinascimento. La riscoperta delle "lettere antiche", un papa che scegliendo il suo nome si ispira a Virgilio, un poeta raffinatissimo nella Firenze dei Medici che canta le gesta degli esponenti della signoria e scrive indimenticabili poesie, un genio considerato tale anche dai suoi contemporanei per la sua cultura poliedrica, un frate domenicano che fustigò il suo tempo, giudicandolo corrotto, e che concluse sul rogo la sua avventura terrena.

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4 di 5 su 1 recensione

una galleria di grandi umanistiDi R. Lorenzo-2 ottobre 2010

Quando una civiltà, con tutta la sua cultura e la sua concezione della realtà, raggiunge un sublime livello di perfezione formale, nonché sostanziale, è proprio allora che essa inevitabilmente volge ad una crisi di quei valori che l’hanno vista sbocciare e maturare. Eppure è proprio allora che essa produce i frutti più dolci, che si esemplificano in grandi geni che sono in grado, attraverso le loro vite e opere, di mutare il proprio e il nostro tempo; “uomini di cui sarebbe stato più facile tessere la leggenda che scrivere la storia”, come Garin stesso scrive. L’autore ci presenta ben sette di questi illustri intellettuali (Enea Silvio Piccolomini, poi Papa Pio II; Paolo dal Pozzo Toscanelli; Guarino Veronese; Filippo Beroaldo il Vecchio; il Poliziano; Girolamo Savonarola; Giovanni Pico della Mirandola), e li pone nella sua opera come ai vertici di un ideale ettagono: ma, oltre alla puntuale analisi della loro personalità e della loro vita, del loro operato politico e intellettuale, dietro di essi vediamo in prospettiva l’intera complessità della cultura umanistico-rinascimentale, i cui caratteri salienti tendono, nell’opera, a “condensarsi e prendere consistenza nei pensieri e sentimenti degli uomini”. Se è vero, infatti, che la storia condiziona l’uomo, è altrettanto vero, tuttavia, anche il contrario.