La regola del sospetto di Mark Billingham edito da Piemme

La regola del sospetto

Editore:

Piemme

Traduttore:
Colitto A.
Data di Pubblicazione:
3 febbraio 2009
EAN:

9788856604528

ISBN:

8856604523

Pagine:
397
Formato:
rilegato
Acquistabile con la

Trama La regola del sospetto

Luke Mullen è sdraiato su un materasso appoggiato sul pavimento, una debole luce filtra attraverso le tapparelle abbassate. Il suo corpo è completamente intorpidito, la droga gli scorre nelle vene appannandogli la vista. È chiuso in quella stanza ormai da giorni e non sa quando riuscirà a uscirne. Perché Luke è stato rapito e viene tenuto prigioniero da qualche parte nella periferia di Londra. Un sedicenne scomparso: questo è il primo caso che viene affidato a Tom Thorne dopo mesi di scartoffie, una forte depressione e qualche settimana passata per la strada. È la ricompensa per tutte le indagini risolte, gli appostamenti notturni, ma forse anche per le sbronze sul lavoro e le assenze ingiustificate degli ultimi tempi. Per la polizia il ragazzo potrebbe essere scappato, dopotutto la sua famiglia non è ricca e lui è troppo grande per essere vittima di un maniaco. Ma per Thorne il caso è molto più complesso: il padre di Luke è un ex-poliziotto e probabilmente nel corso della carriera ha pestato i piedi all'uomo sbagliato, che ora ha deciso di vendicarsi. Così Thorne gli chiede di fare una lista dei possibili sospetti. Ma dall'elenco manca un nome, quello di Grant Freestone, che con l'agente Mullen ha un vecchio conto in sospeso e che ora è sospettato di omicidio. Forse l'agente non pensa che quel vecchio caso possa essere pericoloso per lui o forse sta deliberatamente mentendo a Thorne. Ma perché?

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4 di 5 su 1 recensione

Bellissimo noirDi B. Ester-26 aprile 2011

Un noir affascinante, scritto con maestria. Non sono una appassionata del genere, ma mi è piaciuto molto il modo per nulla estetizzante di descrivere il lavoro del poliziotto e del criminale, per nulla mitizzato: solo molta nausea, e la tristezza che viene dal contatto quotidiano con il male e la violenza senza senso. Non c'è nessun fascino nel male, solo banalità, vuoto di senso, perdita di contatto con il significato più profondo delle cose.