La ragazza in blu

Sicuramente perché si tratta della sua prima opera, ma questa raccolta di racconti della Vreeland, benché parta da un'idea e un'impostazione davvero originale (un colpo di genio oserei dire) unisce su uno stesso tema racconti ben riusciti e altri decisamente meno Ciò non toglie che comunque è grazie a quest'opera se abbiamo potuto conoscere una scrittrice capace di farci sognare davanti alle opere d'arte di cui racconta nei suoi romanzi! Consiglio di leggere questa raccolta prima dei suoi altri libri, sebbene il suo stile qui è a tratti incerto denota già tutta la preziosità, la cura del dettaglio e l'intensità introspettiva di cui la sua scrittura è capace.

Un quadro di Vermeer viene seguito di proprietario in proprietario, all'indietro nel tempo fino nelle mani del suo esecutore. Una bella idea, ma che si è realizzata in una serie di racconti che -quadro a parte- in comune non hanno gran che. Leggendo i successivi ho fatto parecchia fatica a ricordare i primi. Inoltre un appunto all'editore: perché il quadro in copertina non è quello citato nel testo? Mi sorge il dubbio se il Vermeer citato esista davvero o non sia semplicemente un espediente letterario - e una rapida ricerca mi fa pendere per quest'ultima ipotesi... ma allora perché basare la storia su un quadro ipotetico invece di prendere lo spunto da uno reale? Insomma, non certo una delle opere più riuscite della Vreeland.

E' la storia di un quadro di Vermeer che attraversa varie ere e varie situazioni mantenendo il proprio fasciono e il proprio splendore intatto. Sulla scia de "La ragazza con l'orecchino di perla", consigliato.