Racconti siciliani di Danilo Dolci edito da Sellerio Editore Palermo

Racconti siciliani

Collana:
La memoria
Data di Pubblicazione:
20 novembre 2008
EAN:

9788838923074

ISBN:

8838923078

Pagine:
417
Formato:
brossura
Argomento:
Racconti
Disponibile anche in E-Book
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Trama Racconti siciliani

"Questo libro comprende alcuni racconti più significativi che ho raccolto dal 1952 al 1960 tra la povera gente di quella parte della Sicilia in cui operiamo. Ho scelto i meglio leggibili badando a non sforbiciare liricizzando, temendo soprattutto che la scoperta critica, il fondo delle reazioni di chi legge, rischino di dissolversi in godimento estetico: tanto sono espressive, belle direi, alcune di queste voci". Forse è tempo di una renaissance di Danilo Dolci, della sua lezione di metodo, dopo la clamorosa attenzione risvegliata nei suoi contemporanei e la parziale dimenticanza degli ultimi anni. Fu infatti, per la questione sociale in Italia, un uomo di svolta epocale, un Gandhi italiano, essendo riuscito a inserire tra l'indifferenza delle classi dirigenti e l'economicismo prevalente delle lotte sindacali, il cuneo della denuncia pacifista, fatta di resistenza passiva, di pratica dell'obiettivo, di scioperi alla rovescia, di digiuni collettivi, di fusione dei diritti sociali nei diritti umani. Un acuto pungolo che spinse i migliori intellettuali italiani e gran parte del giornalismo a guardare finalmente al mondo degli ultimi, e costrinse l'opinione pubblica delle classi dirigenti a prenderne atto. Partiva dal presupposto, arduo allora come oggi, che per conoscere i poveri bisognasse vivere come loro, condividerne i bisogni materiali e la condizione spirituale; e che per far conoscere i poveri bisognasse render loro la voce.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 3 recensioni

Voci di una storia (quasi) dimenticataDi L. Anna-26 maggio 2012

Lo scrittore da la voce direttamente ai protagonisti di queste storie, i miserabili, i diseredati, gli analfabeti, gli ammalati, le madri senza latte, i poveri, e hai la sensazione non di leggerle, ma di ascoltarle e ti sembra di osservarli questi personaggi e poi leggi la biografia di Danilo Dolci un lombardo che, al sud e alla sicilia, ha dedicato la sua esistenza pagando a caro prezzo la sua decisione di vita.

Racconti sicilianiDi R. Mario-12 luglio 2011

Concordo col recensore che mi precede, è un peccato non leggere Dolci: Leggere le storie che lui ha raccolto è un vero e proprio pugno nello stomaco perché non possiamo assolutamente immaginare in che abissi di miseria vivesse allora il popolo siciliano, miseria conseguente ad ignoranza e superstizione, in una società ancora intrisa dei residui del feudalesimo e condizionata dal fenomeno mafioso. L'originalità dell'opera consiste nell'aver dato voce al popolo: il libro è infatti una raccolta di racconti fatti in prima persona dai protagonisti della società popolare: il raccoglitore di verdure selvatiche, il pescatore, la donna maltrattata dal marito, l'individuo sospetto seviziato dai poliziotti, la vecchietta succube della superstizione, l'amico del sindacalista trucidato dalla mafia, il politico che costruisce la sue fortune sulle miserie altrui e, dulcis in fundo, la principessa che non sia accorge del mondo che la circonda e dichiara candidamente: "io gioco ogni giorno a canasta, che cosa vuole che faccia? ". Un quadro che ispira sentimenti contrastanti: compassione, rabbia, disprezzo per una classe politica che non seppe o non volle vedere la realtà che la circondava e che anzi perseguitò a lungo Danilo Dolci. Lode all'Editore Sellerio per averci riproposto questo libro. A noi l'invito a meditare su quanto deve ancora cambiare in Sicilia perché diventi una regione normale.

Racconti belli e degniDi T. Alessandro-4 ottobre 2010

“Racconti siciliani” di Danilo Dolci va letto assolutamente. Non solo per il tono narrativo che caratterizza la raccolta (una lingua di fatti, che si prostra all’evento raccontato senza cedere ad intarsi ed impasti fascinosi) ma perché è testimonianza viva di cosa voglia dire essere donna ed essere costretta a maritarsi, essere uomo ed essere costretto a far fatica senza diritto alcuno, essere fanciullo ed essere costretto a non aver futuro. E poi va letto per saper, in quest’Italia dagli sbagliati esempi, chi era Danilo Dolci, quale la sua battaglia non-violenta, quali le rivendicazioni di cui si fece portatore. Gandhi italiano, interessato a dar la terra ai poveri ed il pane ai miseri, Danilo Dolci merita memoria, ricordo, studio. Almeno quanto merita attenzione quest’insieme di racconti belli, sinceri e veri sull’Italia di ieri, tanto simile a quella di oggi.