Quer pasticciaccio brutto de via Merulana di Carlo Emilio Gadda edito da Adelphi

Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

Editore:

Adelphi

A cura di:
G. Pinotti
Data di Pubblicazione:
13 novembre 2018
EAN:

9788845933066

ISBN:

8845933067

Pagine:
380
Formato:
brossura
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Trama Quer pasticciaccio brutto de via Merulana

Nel giro di pochi giorni, nel marzo del 1927, un furto di denaro e gioielli ai danni di una svaporata e fantasiosa vedova, la contessa Menegazzi, e poi l'omicidio della ricca, splendida e malinconica Liliana Balducci, sgozzata con ferocia inaudita, incrinano la decorosa quiete di un grigio palazzo abitato da pescecani, in via Merulana, come se una «vampa calda, vorace, avventatasi fuori dall'inferno» l'avesse d'improvviso investito - una vampa di cupidigia e brutale passione. Indaga su entrambi i casi, forse collegati, Francesco Ingravallo, perspicace commissario-filosofo e segreto ammiratore di Liliana: ma la sua livida, rabbiosa determinazione, il suo prodigioso intuito per il «quanto di erotia» che ogni delitto nasconde e le pressioni di chi pretende a ogni costo un colpevole da dare in pasto alla «moltitudine pazza» non basteranno ad aver ragione del disordine e del Male. L'inchiesta sui torbidi misteri del «palazzo dell'Oro» gli concederà, al più, la medesima, lacerante cognizione del dolore di Gonzalo Pirobutirro. Giallo abnorme, temerario, enigmatico, frutto della irresistibile attrazione che su Gadda esercitavano il romanzo e i crimini tenebrosi ma insieme di una tensione conoscitiva che finisce per travolgere ogni possibile plot, il Pasticciaccio è anche il ritratto di una città e di una nazione degradate dalla follia narcisistica del Tiranno, dove si riversa a ondate tumultuose una realtà perturbata e molteplice - e dove, a rappresentarla, sono convocate, in uno sforzo immane, tutte le risorse della nostra lingua, dei dialetti, delle scienze e delle tecniche. Uno dei maggiori capolavori italiani del secondo Novecento, apparso per la prima volta su rivista nel 1946, poi riscritto, ampliato e ripubblicato (sempre in forma inconclusa) nel 1957. È grazie alle carte dell’autore che oggi è possibile sciogliere in buona parte l’enigma del finale di quell’opera immensa che è "Quer pasticciaccio brutto de via Merulana" di Carlo Emilio Gadda.
Siamo a Roma, nel marzo 1927. Al commissario don Ciccio Ingravallo è chiesto d’indagare su un furto di gioielli avvenuto al numero 219 di via Merulana. Nel giro di poco, però, il “pasticciaccio” si complica: nello stesso palazzo di via Merulana è ritrovato il cadavere, con la gola squartata, della bellissima e malinconica Liliana Balducci. Che l’autore dei due crimini sia lo stesso?
Ingravallo è un commissario-filosofo, ostinato e deciso a non assecondare chi vorrebbe al più presto un colpevole qualsiasi. D’altra parte, non è neppure un mistero il fascino che la Balducci esercitava su di lui.
Il "Pasticciaccio" di Gadda è un giallo abnorme, temerario, enigmatico, che racconta con un’ironia e una ricchezza linguistica ineguagliabili una città e una nazione degradate dalla dominazione fascista.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 12 recensioni

Quanto sei bella Roma....Di M. Claudia-19 marzo 2018

Il genere a metà tra il giallo e il comico lo rende gradevole alla lettura. Le parti in gergo romanesco sono la ciliegina sulla torta, anche se a volte di difficile comprensione. Il pasticciaccio è la rappresentazione del nostro paese ridicolo, ma proprio per questo drammatico.

Il giallo italianoDi R. Laura-23 giugno 2012

Il commissario Ingravallo è tenuto questa volta a risolvere un caso che lo coinvolge anche emotivamente: nella palazzina di via Merulana viene denunciato un furto di gioielli e qualche giorno più tardi la signora Liliana Balducci, che per don Ciccio Ingravallo è la rappresentazione della purezza femminile, viene trovata assassinata in casa sua, con uno squarcio che le apre la gola. Le indagini portano la polizia a spostarsi verso la zona dei Castelli Romani, da dove provengono infatti le domestiche della famiglia Balducci. Insomma, gli indagati sono tanti, ma sembra che ognuno di loro abbia un alibi e la risoluzione del giallo sembra sempre più lontana. Il messaggio che Gadda ci vuole mandare è che purtroppo la realtà ha troppe sfaccettature per essere spiegata e di conseguenza arrivare alla soluzione non è sempre così facile.

Un intreccio ingarbugliatoDi R. Maria Pia-18 maggio 2012

Romanzo complicato e particolare che rientra nella nostra letteratura novecentesca. La storia ruota intorno alla ricerca del colpevole di un furto prima e di un delitto poi, avvenuti entrambi in due distinti appartamenti di uno stesso palazzo, a Roma, in via Merulana. Tantissimi sono i personaggi che si avvicendano nel romanzo, interrogati dal commissario di polizia, e che creano un groviglio di vicende che si intrecciano tra loro. Tutti i personaggi sono inseriti nella lista dei sospettati poiché ognuno di loro ha un movente tale da giustificare il furto eo il delitto. La storia si legge con una certa difficoltà a causa dei numerosi intrecci e a causa della presenza di un linguaggio variegato che spazia dal dialetto popolare, ai termini arcaici, fino ad arrivare all'uso di vocaboli inventati. Il tutto concorre a dimostrare la tesi di Gadda: la vita in sé è complessa ed inspiegabile.

Autore fantasticoDi n. simona-11 marzo 2012

Il grande carlo emilio gadda ha saputo mettere in questo fantastico romanzo tutta la sua visione del futurismo. Ha mischiato generi e lingue ma nonostante ciò il testo è unitario e perfetto nel suo pastiche. Sicuramente il migliore tra gli autori del novecento fascista, nessun altro potrà scrivere mai come gadda.

Quer pasticciaccio brutto de via MerulanaDi O. Paolo-4 aprile 2011

Riconosco come indubbia la grandezza di questo autore. Mi è piaciuto abbastanza... Bella la contaminazione linguistica, sottili e di grande soddisfazione i riferimenti culturali (fatti apposta per farti gongolare quando li capisci, ma quando non li capisci... Oh beh, alla fine sono cose astruse! Eheh), mi è piaciuta anche la storia, bella davvero, e l'ambientazione, e la scrittura di Gadda, veramente folgorante a tratti, in altri punti invece macchinosa e costruita. In ogni caso è un libro che richiede un po' di concentrazione per essere letto, e che non è fatto per le persone impazienti che hanno la tentazione di saltar pagine per capire come va la storia... Bello comunque, ma certo non mi ha aperto un nuovo mondo.

Quer pasticciaccio brutto de via MerulanaDi g. andrea-15 febbraio 2011

Mi incuriosiva parecchio il titolo e così l'ho comprato. Alla fine però ho riso talmente tanto da anestetizzarmi: non certo per la storia, ma per il racconto, le descrizioni, i personaggi inverosimili e verissimi, l'uso del romanesco così alieno al Gran Brianzolo. Ne trasse un film il Germi dal titolo ben diverso e incomprensibile: "Un maledetto imbroglio". Germi stesso recitava la parte del commissario Ingravallo e fu una gradevole commedia, ma non detonante come il Gaddiano racconto, a riprova del fatto che più che la trama fu il raccontare che m'inchiodò alla pagina facendo dolorare i mondeghili... Insomma, leggetevelo, amici cari e, se potete, non ustionatevi lì dove le vostre tremule gambette si uniscono al tronco.