Principe azzurro di Vieri Tosatti edito da StreetLib

Principe azzurro

Editore:

StreetLib

Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2017
EAN:

9788826472843

ISBN:

882647284X

Formato:
brossura
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Trama Principe azzurro

Il Principe azzurro vuole vivere, e si proietta fuori del proprio libro. Cade, assolutamente spaesato, in una società fine '800 già in buona parte corrotta. Scambia la notte di Carnevale per un girone infernale e una riunione sindacale per un'accolita di stregoni; trova un lavoro di giornalista e lo perde dopo essersi autosmentito; viene introdotto nella buona società per controllare le mosse di un terzetto di imbroglioni che cercano di sabotare una ferrovia; conosce due bambini che vorrebbero tanto che lui fosse quel che dice di essere, ed un'istitutrice che invece cerca di psicoanalizzarlo. Il finale è enigmatico: il Principe ritrova la Bella Addormentata, ma costei lo sfugge, rifugiandosi alfine in un ambiguo Luna Park, dove interpreta se stessa dormendo...

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4 di 5 su 4 recensioni

Un uomo di altri tempi Di I. MIchela-27 maggio 2015

Assolutamente da considerarsi una delle voci più affascinanti del panorama letterario italiano. Una scia di parole che lascia il lettore estasiato e con la sicura voglia di continuare a leggere non solo questo, ma tutti gli altri capolavori dell'autore. La storia si basa su una sorta di capovolgimento del classico stereotipo: il Principe Azzurro che incontra la sua amata, la sua Bella Addormentata, che sembra fuggire da lui. E da qui, una domanda nasce spontanea: i grandi amori possono fare dei giri immensi per poi ritrovarsi?

Lessi il Principe Azzurro....Di M. Margherita-8 aprile 2015

Lessi "Il Principe Azzurro" quando Vieri lo aveva appena pubblicato. Un libro strano, fuori dalla norma: d'altronde Vieri Tosatti non ha mai fatto nulla che fosse nella norma, comune, men che meno tradizionale. Vieri scelse con cura l'ambientazione del periodo: mi disse un giorno che il periodo storico prescelto lo metteva al riparo dal dover parlare di guerra. Vieri odiava la guerra, tutte le guerre, e scrivere un libro ambientato in un periodo storico in cui ci fosse stata una guerra in corso gli avrebbe imposto di parlarne. "Il Principe Azzurro" invece non è un romanzo storico, è un romanzo e basta, piacevole da leggere, brillante, sapientemente costruito. Vieri non ha mai scritto per una casa editrice: i suoi libri erano solo per pochi, ed è sempre stato un personaggio scomodo, nella letteratura come nella musica. Controcorrente, dignitosamente e altezzosamente irriverente, mai banale. Tutto questo emerge bene da questo suo ultimo romanzo, quel principe che azzurro dovrebbe essere...

Interrogativi intriganti porti con levitàDi C. Carlo-9 marzo 2015

Ho letto il breve romanzo "Principe Azzurro" di Vieri Tosatti, e sono stato soddisfatto del mio acquisto. Romanzo strano e intrigante, con l'eroe di Perrault che vuole vivere nel mondo reale e quindi (malgrado i consigli della Fata Cattiva, che invece è buonissima) si proietta fuori dal suo libro, gettandosi a capofitto in un mondo fine Ottocento dove già la fanno da padroni mestatori e intrallazzatori, come ad esempio il terzetto di lestofanti che cerca di sabotare la ferrovia per riacquistarla a poco prezzo. Ci sono, però, anche personaggi a loro modo positivi: lo stesso Principe, il cui candore disarmante sembra guidarlo nelle insidi; un politico singolarmente onesto; un amico (quasi) leale (da sbellicarsi la scena dell'ubriacatura in albergo!); due bambini che vorrebbero tanto credere all'impossibile evento e il luciferino giornalista-imprenditore Silverni, che non fa mistero di considerarsi una reincarnazione del pirata John Silver (personaggio storico, credo, ma anche uno dei protagonisti di un opera dello stesso Tosatti, cioè l'Isola del Tesoro, basata sul romanzo omonimo di Stevenson). So questo perché conoscevo bene Tosatti come musicista, non come scrittore. Scomparso da alcuni anni, Tosatti appartiene a quel gruppo di importanti musicisti che non si sono voluti piegare alla dittatura culturale delle scuole musicali del Novecento che potremmo assai genericamente definire "di sinistra", e tantomeno alle trionfanti avanguardie, e quindi sono stati emarginati dai circuiti teatrali e dalla critica. Peccato, poiché ho avuto la fortuna di ascoltare a Roma, nel 2012, la Partita a Pugni (purtroppo come sempre nella versione ridotta): un quarto d'ora di musica sensazionale! Adesso sono alla ricerca di altre opere, e ho scoperto che molto si può trovare sul sito www.vieritosatti.org, curato dal suo allievo Andrea Riderelli, anche lui notevole musicista. Tornando al romanzo, verso la fine il Principe ritrova la sua Bella Addormentata, ma costei non soltanto sembra non riconoscerlo, ma messa alle strette lo sfugge. Una reincarnazione malriuscita? La certezza che le cose non possano e non debbano ripetersi due volte? Cupio dissolvi? E cosa vuol significare quel misterioso Castello che sembra (ma non è) quello avito della leggenda? Risposte non ce ne sono. Alla fine, la Principessa si adatta a fare quello per cui era stata inventata da Perrault: dormire, interpretando se stessa in un ambiguo Luna Park ideato dal luciferino Silverni/Silver. Unico rifugio possibile per un essere che sa di vivere fuori del proprio tempo e della realtà? Allusione al famoso detto secondo cui il senso ultimo della presente epoca starebbe nel sostituire ogni cosa con un suo facsimile? Denuncia dell'imperante processo globale di mercificazione? O forse, invece, Silverni ha salvato la Principessa dal contatto con il mondo impuro, e quindi da una definitiva terrestrizzazione, ricoverandola nel proprio Luna Park? Anche stavolta, risposte non ce ne sono: restano solo i due bambini che, un poco cresciuti, riconoscono che cose simili proprio non possono succedere, e che tutto deve essere stato un abbaglio, come del resto aveva loro già spiegato l'istitutrice, forte del suo armamentario psicoanalitico...

Un'esperienza stimolanteDi m. claudio charles-4 marzo 2015

Mi piace comunicare un'esperienza stimolante. Cercando un libro diverso mi sono imbattuto nel romanzo fantastico Principe Azzurro, di tal Vieri Tosatti. L'ho letto, e debbo dire che mi ha coinvolto. Già l'idea di estrarre il Principe dal suo libro e gettarlo in una società fine Ottocento, permeata dai germi dell'attuale corruzione, è notevole. A parte questo, l'intreccio delle vicende mi pare intrigante. Tra quelle collaterali, poi, deliziosa quella dei tre tamarri che ricorrono ai mezzi più comici per sabotare una ferrovia, onde ricomprarla a prezzo stracciato: ma cambiando contesto ci si accorge che la polemica rivolta contro la sciagurata politica dei cosiddetti "rami secchi", che in passato ha provocato la distruzione di intere reti ferroviarie, e che ora è tornata d'attualità a causa dell bisogno delle Regioni (fino ad oggi responsabili di enormi sperperi) di fare economia. Intrigante anche l'esito del libro: il Principe ritrova la sua Principessa, ma costei è come assente, spenta, e alla fine si riduce a impersonare se stessa, ma nel triste ruolo di comparsa in un parco di divertimenti (peraltro anch'esso non privo di ambigue speranze). Amnesia, disillusione o convinzione che la storia non possa o non debba mai ripetersi? Il libretto termina con questo interrogativo, bilanciato dalla consapevolezza nel frattempo acquisita dai due bambini che queste cose non possono succedere e tutto deve essere stato un abbaglio... La lettura mi ha incuriosito al punto da mettermi a caccia di notizie sull'autore. Dal sito www.vieritosatti.org, (aperto dal suo allievo Andrea Riderelli) ho appreso che Vieri Tosatti è stato solo marginalmente uno scrittore, ma fondamentalmente è stato un importante musicista, le cui opere sono state rappresentate nei maggiori teatri italiani, alla RAI e all'estero, e che per essersi opposto agli sperimentalismi e alle avanguardie di ogni tipo stato alla fine completamente espulso dai circuiti musicali contemporanei. Il che, ovviamente, ha moltiplicato la mia attenzione... il corpus più notevole della produzione tosattiana infatti è quello operistico, con titoli che hanno fatto storia tra gli anni '50 e '70. Ma poiché nell'attuale contesto economico-culturale pensare a una ripresa di opere che richiedono mezzi grandiosi per essere rappresentate sarebbe utopistico, mi è parso più produttivo orientarmi verso cose più agili. Ho così scoperto (per fortuna il sito di Riderelli è ricco di esempi musicali) la Partita a Pugni, esilarante parodia di uno sgangherato incontro di boxe che finisce in tumulto (il clima borgataro anticipa di diversi anni i lavori di Gadda e Pasolini), sorretta da una musica che definire "granitica" sarebbe poco. E poi il Concerto della Demenza, parodia anni '40 dell'allora vitale Futurismo. A pari livello porrei anche il Sistema della Dolcezza, breve opera tratta da un racconto di E. A. Poe, cui Tosatti ha per radicalmente mutato il finale: nel racconto il visitatore (capitato senza rendersene conto in un manicomio- modello ove i matti hanno preso il potere) dopo la battaglia che ripristina il governo dei savi riprende illeso la sua strada. Nell'opera invece i matti «rendendosi conto che il visitatore, se lasciato libero, andrebbe a denunciarli, decidono di bruciarlo vivo e lo mettono sul rogo; irrompono medici e infermieri e, rinchiusi i pazzi, si accingono a liberarlo. Senonché il dott. Savius gela tutti, avvertendoli che se lasciassero andare il visitatore sarebbe la stessa cosa: discredito e ridicolo per tutti. Cosa fare? Il rogo pronto, la torcia accesa, e allora... Mio eccellente signore, Lei comprende...». La scena si chiude tra le urla del malcapitato. A latere di quella operistica ho trovato una produzione sinfonica e strumentale che comprende due Concerti, un grande Requiem, una Sonata e 7 Preludi e Fughe per pianoforte, varie musiche per orchestra da camera, un Quartetto per Archi e la riorchestrazione dei Wesendonk Lieder di Wagner, più molte opere minori tra le quali pare ve ne siano di assai singolari. Insomma, mi accorgo di essere agli inizi di un'avventura che potrebbe condurre lontano, e sui cui esiti mi riservo di tornare a tempo debito. Concludo tornando al Tosatti scrittore. Oltre al romanzo da cui partita la mia ricerca esistono due volumi di racconti, uno di polemiche e divagazioni e una scelta di 50 poesie in tedesco con traduzione italiana a fronte. Quattro poesie sono state musicate dallo stesso autore, formando così il Gedichtkonzert, che non ho ancora potuto ascoltare (dei conoscenti mi hanno detto che due di esse sono terrificanti). Altre due sono state messe in musica da Riderelli, e al primo ascolto mi sono parse stupefacenti (cercare il titolo: Zwei Tosatti-Lieder). La necessità di approfondimenti è palese, e su Tosatti mi pare sarà necessario ritornare in altre sedi. Per il momento non posso che segnalare agli interessati quella che ritengo una vera scoperta culturale e spirituale.