La prima volta avevo sei anni di Isabelle Aubry edito da Newton Compton

La prima volta avevo sei anni

Traduttore:
Di Lernia A.
Data di Pubblicazione:
2009
EAN:

9788854115507

ISBN:

8854115509

Pagine:
228
Formato:
brossura
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Trama La prima volta avevo sei anni

Ci sono storie talmente terribili da colpire il cuore di chi ha il coraggio di stare a ascoltare. La storia di Isabelle, per esempio. Una bambina di appena sei anni costretta a subire gli abusi del padre che, protetto dal silenzio, profana il suo corpo e la sua anima. Una storia sporca che si trascina finché, raggiunta l'adolescenza, Isabelle trova il coraggio di ribellarsi e di denunciare il suo violentatore. La galera per il mostro che l'ha messa al mondo, però, non basta a cancellare un male così grande. Anche perché lo stupratore se la cava con soli sei anni di prigione. Isabelle cresce ma l'orrore che ha vissuto è sempre dentro di lei. E quell'orrore che, da ragazza, la spinge verso il baratro della prostituzione. E è sempre quell'orrore a impedirle di vivere con serenità qualunque relazione sentimentale e a renderle impossibile accettare anche la sola idea di diventare madre.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 7 recensioni

IncancellabileDi M. Pina-6 aprile 2011

E' incancellabile l'orrore trascritto fra queste pagine, un padre che violenta per anni la propria figlia e non contento la cede ad altri perchè possano approfittarne. La cosa è resa ancora più spaventosa dal fatto che Isabelle con il tempo si convince che tutto ciò che subisce è normale, e quindi tace. E' un racconto dolorosissimo, che ti costringe a guardare la vita e le persone con occhi diversi, perché talvolta l'orrore si maschera benissimo, sta agli altri scorgere la verità negli occhi dell'altro, perchè la colpa non è solo del silenzio ma soprattutto dell'indifferenza, perchè se certe cose sono tanto brutte allora non accadono, purtroppo però non è così. Quindi leggiamo questo libro, e stiamo più attenti agli occhi dei bambini.

Tanto coraggioDi G. Annis-31 marzo 2011

E' il libro più coraggioso che abbia mai letto, perchè non è facile accettare che gli altri conoscano la tua storia, una storia intinta nell'orrore della violenza. Un piccolo, grande aiuto narrativo per chi si sente isolato e stordito dalla più abietta della violenza: l'incesto. Lo consiglio perchè fà aprire gli occhi su molte cose, e ti rende consapevole e meno impreparato all'orrore.

Che dire?Di G. Giulia-24 marzo 2011

Non ci sono parole perfette per commentare questo romanzo, perchè imperfetta, ingiusta e straziante è la storia di chi lo scrive. L'autrice con tutto il coraggio del mondo, riesce a mettere sulla carta una storia fatta del più crudele degli abusi per giunta perpetrato dalla persona che più al mondo dovrebbe proteggerti e mostrarti le cose belle della vita: tuo padre. Credo che non sia un libro per tutti, nel senso che ci vuole una grande forza di voltontà per leggere certe cose e accettare il fatto che siano accadute davvero. E credo anche che sia utile farlo per confrontarsi con la consapevolezza che la realtà pur non essendo sempre bella, possa essere cambiata scegliendo la strada della denuncia.

Libro coraggiosoDi f. Margherita-11 marzo 2011

Un libro che semplicemente ti entra dentro l'anima. Un racconto molto doloroso, che in maniera struggente ci porta dentro una storia fatta di orrore e di infanzia perduta, ma che sa anche di desiderio di rinascita. Perché l'autrice attraverso questo libro, vuol far capire che subire la violenza non è mai la strada giusta da percorrere, ma al contrario bisonga denunciare sempre a prescindere da tutto. Lo consiglio vivamente, anche se è doloroso.

Va lettoDi G. RITA-1 marzo 2011

Un libro che mi ha davvero colpita tanto. Un racconto dolorosissimo e struggente, che l'autrice con grande forza trova il coraggio di mettere nero su bianco. Un libro che mi ha fatto comprendere molte cose, ad esempio che l'orrore molto spesso è a pochi centimetri da noi ma non lo vediamo, e soprattutto che l'unico modo per fermare la violenza e salvarsi è uscire allo scoperto, denunciare i propri carnefici chiunque essi siano.

Molto dolorosoDi b. alfonso-13 dicembre 2010

Davvero tremenda questa storia che l'autrice ci racconta, infatti ci parla della violenza sessuale che un padre infligge alla propria bambina a partire dai sei anni di età. Ovviamente sono cicatrici dolorose e profonde che anche quando di cresce, non si può fare a meno di portarsi dietro con tutto ciò che ne deriva. E' un libro coraggioso con un messaggio umano importante: denunciare sempre e comunque chi stupra.