Le pratiche del disgusto di Ugo Cornia edito da Sellerio Editore Palermo
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Le pratiche del disgusto

Collana:
La memoria
Data di Pubblicazione:
22 febbraio 2007
EAN:

9788838921865

ISBN:

8838921865

Pagine:
101
Formato:
brossura
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Trama Le pratiche del disgusto

Passeggia per le circostanze della sua vita, come si passeggia per le vie di una città, l'Io narrante di Cornia, lasciandosi riflettere sulle mille cose che gli capitano durante l'esistenza esattamente al pari del disoccupato camminatore che fantastica automaticamente su ciò che vede accadere agli angoli delle strade. È uno spettatore puro di se stesso. Il suo modello segreto di osservazione sta tra Monsieur Hulot e Bouvard e Pécuchet: un composto di innato senso del comico e dell'assurdo, di sensibilità accesa verso il carattere fluido dell'esistere e candida voglia di afferrare un senso che non c'è. Eppure dalla sua ossessione ingenua e febbrile di onnicomprensione discende una capacità di penetrazione psicologica che riesce, in realtà in poco e come parlando d'altro, a tratteggiare efficacemente personaggi e situazioni fino a comporre trame umane fittissime pur nella loro occasionalità minimalistica. Nel suo dinamismo "Le pratiche del disgusto" ha la velocità dell'invettiva. Ma con un centro di gratitudine e rimpianto. Si tratta dell'amicizia, grandissimo mistero: piccoli episodi richiamano all'Io narrante la catena di sue amicizie, così diverse, così ariose o anguste, tutte sospese come oasi o come colline verdi sul deserto del conformisno di vite legate, che per quanto lo si esplori in lungo e in largo appare solo uguale e desolante.

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2 di 5 su 1 recensione

Le pratiche del disgustoDi v. Federico-4 agosto 2011

Di primo acchitto, subito dopo averne terminato la lettura, non mi è piaciuto, un tentativo di affabulazione, dove si parla di tanto come in un flusso di coscienza che sgorga dal profondo, ma che non ha (come vorrebbero i risvolti di copertina) la cascata inventiva di un Bouvard e Pécuchet o lo stralunato guardare la realtà di un Monsieur Hulot. Devo dire che un po' l'ho recuperato a posteriori, senza Cornia leggere via Internet brani di altre sue prose. Ecco, se su questa cascata di parole, innestiamo l'accento modenese ed un po' di ironia nella voce, tutto ha un po' più di sugo. Come qualche buon piatto della cucina emiliana. L'autore attraversa queste pagine prendendosela un po' con tutti, con l'infedeltà delle amicizie, con la corruzione del mondo avviato, lo dice il titolo, verso pratiche disgustose. Purtroppo, non ne esce fuori a tutto tondo l'io narrante, di cui si intravedono barlumi di vita, ma oltre ad essere un lamentoso scassaci non sembra essere altro. Per finire infine, non ha, sempre come dice il risvolto, la "velocità dell'invettiva", perché nonostante le poco più di 100 pagine, ho impiegato diversi giorni a digerirlo.