Il postino di Piracherfa
- Editore:
Il Maestrale
- Collana:
- Tascabili. Narrativa
- Data di Pubblicazione:
- 10 gennaio 2007
- EAN:
9788886109451
- ISBN:
8886109458
- Pagine:
- 144
Recensioni degli utenti
Umanità e ironia -30 aprile 2012
Melampu è un cinquantenne celibe e bizzarro che lavora come postino in piccolo paesino rurale della Barbagia sardo. Respinge la seduzione della direttrice dell'ufficio postale, si limita a brevi incontri con una prostituta, finge di essere un collega da poco defunto quando risponde alle missive che ancora gli arrivano da persone inconsapevoli della sua morte. Breve romanzo di campagna in cui Niffoi rende sapientemente il clima solitario e disperato di un'esistenza solitaria racchiusa negli spazi di un piccolo paese dove ogni piccolo avvenimento riempie la bocca di tutti.
Il postino di Piracherfa-7 luglio 2011
Sublime esposizione, rivela in pieno il totale nichilismo della popolazione sarda. Per dare senso alle ambivalenti sensazioni che questo scritto suscita forse bisogna partire dall'imprevedibile finale. In apparente contrasto con l'ideologia del postino, che per sopravvivere si é costruito una corazza di vecchiaia, indifferenza e solitudine, condite dall'idea che le umane sorti sono rette dal Kaos e dal Nulla, simbionti l'uno dell'altro, si spiega alla luce del locum. Il paese non è sfondo ma co-protagonista spietato, selvaggio, brutale, da cui è possibile salvarsi solo lasciandolo. Melampu ci proverà appropiandosi di un'esistenza che non gli appartiene, ma le sue lettere non avranno risposta. Il suo ingegno, la sensibilità poetica, la capacità speculativa sono talenti che possono germinare altrove, non qui, dove tutto sembra costretto all'immutabilità e predestinato dalla nascita, uomini, animali e cose. Niffoi riesce con una prosa lirica e insieme realistica fino al limite della sopportabilità a fotografare questa realtà, più che scrittore cronista.
Il postino di Piracherfa-7 novembre 2010
Per dare senso alle ambivalenti sensazioni che questo scritto suscita forse bisogna partire dall'imprevedibile finale. In apparente contrasto con l'ideologia del postino, che per sopravvivere si é costruito una corazza di vecchiaia, indifferenza e solitudine, condite dall'idea che le umane sorti sono rette dal Kaos e dal Nulla, simbionti l'uno dell'altro, si spiega alla luce del locum. Il paese non è sfondo ma co-protagonista spietato, selvaggio, brutale, da cui è possibile salvarsi solo lasciandolo. Melampu ci proverà appropiandosi di un'esistenza che non gli appartiene, ma le sue lettere non avranno risposta. Il suo ingegno, la sensibilità poetica, la capacità speculativa sono talenti che possono germinare altrove, non qui, dove tutto sembra costretto all'immutabilità e predestinato dalla nascita, uomini, animali e cose. Niffoi riesce con una prosa lirica e insieme realistica fino al limite della sopportabilità a fotografare questa realtà, più che scrittore cronista. Si riesce allora ad accettare e comprendere la conclusione, in apparenza assurda, ma in verità autentica e terribile nel suo totale nichilismo.