La porta degli inferi di Laurent Gaudé edito da Neri Pozza
Alta reperibilità

La porta degli inferi

Editore:

Neri Pozza

Traduttore:
Fedriga R.
Data di Pubblicazione:
28 maggio 2009
EAN:

9788854503557

ISBN:

885450355X

Pagine:
222
Formato:
brossura
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Trama La porta degli inferi

Nel porto di Napoli, all'altezza di via Nuova Marina, si ergono due torri antiche talmente rabberciate a colpi di mattoni che sembrano due verruche gemelle. Su un terrapieno in mezzo a quelle torri, erbacce, rovi e malvarosa ostruiscono una porta di legno tarlato. Da quella porta, più di venti anni fa, è uscito Filippo Scalfaro De Nittis. Era un bambino allora, ora è un uomo che ogni mattina entra dal retro del ristorante La Bersagliera. Seduto davanti alla macchina del caffè, aspetta che il padrone del ristorante gli faccia un cenno. Filippo Scalfaro De Nittis, infatti, non cucina, non porta i piatti, fa soltanto il caffè. E a Napoli nessuno può vantarsi di farlo meglio di lui: un caffè per ogni voglia, per ogni umore, violento come uno schiaffo per svegliarsi al mattino, rotondo e morbido contro il mal di testa, robusto e forte per non dormire. Oggi è un giorno speciale per lui, il giorno in cui farà il suo ultimo caffè, destinato a un cliente seduto nella grande sala della Bersagliera. Sta mangiando calamari fritti. Gli trema un po' la mano e la forchetta gli gioca ogni tanto degli scherzi. Si potrebbe prenderlo per un impiegato delle poste in pensione, calvo com'è e con le dita gonfie. Ma Filippo Scalfaro De Nittis sa di che cosa è capace, sa quale abisso di crudeltà tradisce la sua aria infastidita e il suo modo di rivolgersi ai camerieri come se si trattasse di cani. Si chiama Toto Cullaccio. E per lui che Filippo Scalfaro De Nittis è tornato dagli inferi...

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4 di 5 su 1 recensione

Viaggio nell'aldilàDi D. Francesca-31 luglio 2011

Anche se dalle prime pagine non si direbbe, questo non è affatto un romanzo realistico. Bisogna leggerlo come se fosse una tragedia teatrale, una storia con lo stesso spirito devastante e sovrumano di un Machbeth, per intenderci. In questo modo, si resta davvero colpiti. Anche nella descrizione dei luoghi e dei personaggi, che sembrano posti e persone di tutti i giorni ma che nascondono sempre delle sorprese. Un ringraziamento particolare poi allo scrittore che ha scelto di ambientare le vicende nella mia terra natale, il caro sud Italia.