Poenale a poena vocatur. Funzione della pena ed implicazioni politico-criminali

Capitolo primo: funzione della pena e coordinate costituzionali
- Un suggerimento metodologico
- Pena e ideologia
- Pena e regime
- Pena e Costituzione
- Oltre il compromesso
- Convertirsi alla rieducazione
- Rieducazione ed opzioni politico-criminali
Capitolo secondo: funzione della pena e libertà individuale
- Rieducazione e personalizzazione dell’illecito
- Funzione politico-criminale della tipicità
- I reati di pericolo, tra anticipazione della tutela ed arretramento delle garanzie. Precisazioni preliminari
- Modificazioni mediate della fattispecie e sfavor libertatis. La distinzione tra integrazione reale o apparente della fattispecie
- Le teorie sul nesso causale, dal dogma dell’equivalenza alla rilettura nomologica. Il percorso della dottrina
- Il dolo eventuale e i rischi dell'ermenutica normante. La novità apparente della ‘sentenza ThyssenKrupp’
- Il concorso eventuale nei reati associativi di stampo mafioso: un moltiplicatore di indeterminatezza. Precisazioni necessarie
Capitolo terzo: funzione della pena e regolamentazione dei conflitti sociali
- Antigiuridicità materiale e formale
- Funzione politico-criminale dell’antigiuridicità
- Gli elementi soggettivi delle cause di giustificazione: è il fine che giustifica i mezzi
- Il comma 2 dell’art. 52 c.p., ovvero mea domo lex sum
- L’uso legittimo delle armi, esimente per il tipo d’autore. – 6. La scusante dell’art. 384 c.p. e la sua correzione giurisprudenziale
Capitolo quarto: funzione della pena e responsabilità personale
- La colpevolezza come ultima categoria del reato
- Dalla colpevolezza alla responsabilità
- Funzione politico-criminale della responsabilità
- Spaccio di sostanze stupefacenti e morte dell’assuntore, un esempio di bis in idem simultaneo. Dalla patente o latente responsabilità