Libro Platonicorum princeps. I commenti a Dionigi Areopagita nell'itinerario speculativo di Marsilio Ficino di Angelo Maria Vitale
Trama libro
Nello sviluppo della riflessione di Marsilio Ficino (1433-1499), «uno dei maestri della coscienza moderna», le traduzioni e i commenti al "De mystica theologia" e al "De divinis nominibus" di Dionigi Areopagita sembrano occupare una posizione privilegiata. Non soltanto, infatti, l'operazione condotta dal filosofo fiorentino sul "corpus dionysianum" rappresenta il punto terminale di quella "chaîne dionysienne" che ha come esponenti, tra gli altri, Ambrogio Traversari, Niccolò Cusano e Lefèvre d'Étaples, ma essa costituisce il momento speculativamente più alto nel progetto di recupero della tradizione della "pia philosophia". In tale progetto, finalizzato alla verifica della possibilità di costruzione di una teologia platonico-cristiana da contrapporre alla teologia degli scolastici, Dionigi finisce per rappresentare il nuovo "veritatis christianae lumen" attraverso cui interpretare l'intera tradizione platonica. È dunque proprio nei due commenti a Dionigi che Ficino esplora fino alle sue estreme possibilità teologico-speculative la conciliabilità tra platonismo e cristianesimo.