Petali di Chiara Feoli edito da Il Papavero

Petali

Editore:

Il Papavero

Data di Pubblicazione:
1 Gennaio 2010
EAN:

9788896847039

ISBN:

8896847036

Formato:
rilegato
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Prefazione del prof. Pasquale ArenielloDi d. donatella-28 Agosto 2010

La poesia nasce dall’incanto di un’anima che si apre alla prospettiva di un amore che diventa l’essenza stessa della vita. Un amore che si fa unica ragione di esistere. E intorno all’amore, al servizio dell’amore una natura incontaminata, eterea, fatta di cielo lontano e di canto del vento. E al vento si affida l’anima innamorata, al vento si confida e al vento chiede aiuto a che porti all’altro il suo messaggio. Intanto avverti tra le righe, al di là della confessione disarmante di un’adolescente innamorata, il riserbo di chi, per naturale ritrosia, per educazione d’altri tempi o per altro ancora, non ha detto tutto, non ha detto fino in fondo e nasce così il capolavoro “Le parole che non dissi...” Qui la malinconia, il disappunto per ciò che bisognava fare e non si è fatto, crea un senso di indefinito, di vago e di indeterminato che si fa silenzio. Ed è un silenzio che si fa grido, il grido di un cuore che ama: un ossimoro stupendo che dà la misura di una padronanza della lingua che si muove a suo agio su un terreno pur così complesso e così impegnativo. Ed è a questo punto che si capisce fino in fondo quanto abbia agito la cultura remota ( e penso a Catullo, penso a Petrarca), ma ancor più quanto significativa sia stata l’opera di reinterpretazione e di filtro, operata da Chiara. La chiamo per nome, perché io l’ho conosciuta così nei banchi di scuola e ne ho apprezzato da subito la sensibilità, la ricchezza di sentire, la compostezza dei comportamenti. E ne ho apprezzato fin da allora la bravura e l’impegno, associati a quella naturale inclinazione per l’arte e la poesia e posso, con tutta serenità testimoniare che fin da allora, dai suoi scritti, traspariva un’arte che sarebbe emersa col tempo. Il fortunato incontro con Donatella, un’anima altrettanto sensibile e aperta alle sollecitazioni della poesia, ha fatto il resto; a me personalmente la soddisfazione e il privilegio di averle avute entrambe per alunne e aver colto, già negli anni dell’acerba adolescenza, i segni di una personalità d’eccezione. I miei complimenti e il mio apprezzamento a entrambe per quel che hanno fatto finora e continueranno a fare ancora – mi auguro a lungo – in futuro.